Dal grande labirinto della TASI 2014 non si esce, anzi: il momento caldo sta per arrivare. Rimangono 10 giorni ai Comuni (il 10 settembre infatti è l’ultimo giorno valido) per approvare le delibere contenenti le aliquote e il bilanciamento delle detrazioni relative al tributo sui servizi indivisibili che ha di fatto sostituito l’IMU sulla prima casa.
Fino a questo momento poco meno della metà dei Comuni italiani (circa 4mila su 8mila) hanno ottenuto la pubblicazione della delibera sul portale ufficiale delle Finanze (il 18 settembre è il termine ultimo per ottenere tale pubblicazione). Il dato è oggettivamente basso, soprattutto se si pensa che 2187 Comuni avevano già statuito entro la fine di maggio. Ovviamente è necessario tenere conto del fatto che alcune delibere sono già state votate in via definitiva dai Comuni, ma non sono ancora state collocate su internet, per i tempi tecnici e i controlli di legittimità eseguiti dai funzionari delle Finanze.
Nel frattempo il Dipartimento delle Finanze ha emesso alcuni dati in merito alla proiezione del gettito totale derivante dalla complessiva mole dei tributi sulla casa per l’anno in corso: scoprendo che gli introiti stimati per la TASI 2014 ammontano a 1,2 miliardi di euro, contro gli 1,6 dell’Imu 2012, il 29,3% in meno. Inoltre si registra una diminuzione del numero di contribuenti: quest’anno ci sono 1,2 milioni di proprietari e inquilini che non hanno versato l’imposta comunale sull’abitazione principale: la flessione, spiegano dal Dipartimento Finanze, potrebbe dipendere dall’introduzione da parte di alcuni Comuni di esenzioni per l’abitazione principale, “nell’esercizio della propria potestà impositiva”.
I dati vanno comunque letti solo come proiezioni essendo a tutti gli effetti provvisori: per comprendere il reale impatto del nuovo tributo sulle tasche degli italiani (e reciprocamente sulle casse dei Comuni) occorrerà attendere il completamento di tutte le procedure di versamento.
Il pagamento dell’acconto TASI nei Comuni che stanno deliberando in questi giorni dovrà essere effettuato entro il 16 ottobre: per approfondire leggi l’articolo Decreto TASI in Gazzetta: si paga il 16 ottobre. Dal 2015 bollettini precompilati.
In sede di commento ai dati del Dipartimento Finanze si è levata la voce del Codacons, che ha parlato di disparità nella ripartizione complessiva del nuovo tributo sui servizi indivisibili: “Il vero problema non è l’entità del gettito, quanto la ripartizione del peso della TASI sulle famiglie italiane. La tassa sui servizi indivisibili, infatti, inciderà in modo più pesante sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con reddito elevato”. Un leit-motiv che echeggia già da qualche tempo, ma che risulta difficile verificare in maniera evidente vista la quantità di differenti aliquote deliberate in Italia in quello che si configura come un vero e proprio labirinto normativo inestricabile: la confusione è l’unica cosa certa rimasta al contribuente.
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