Contributo Superbonus a fondo perduto confermato per il 2024 per famiglie a basso reddito

Il contributo è riconosciuto in riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024 per gli interventi Superbonus che entro il 31 dicembre 2023 hanno raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60%

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Confermata per il 2024 la possibilità per i contribuenti a basso reddito di ottenere un contributo a fondo perduto per le spese rientranti nel Superbonus.

Ricordiamo che l’agevolazione, a favore di coloro che rientrano in questa categoria, è stata rinnovata dal decreto legge n. 212/2023, all’articolo 1, comma 2. Secondo quanto stabilito dal provvedimento normativo, il contributo sarà destinato ai contribuenti con un reddito di riferimento, calcolato in base al quoziente familiare, non superiore a 15 mila euro. Si tratta di una misura volta a sostenere le famiglie con redditi più bassi, offrendo un supporto economico significativo.

Anche fiscoggi.it nella rubrica “La Posta di FiscoOggi” ribadisce che è possibile usufruire del contributo in riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024 per gli interventi Superbonus che entro il 31 dicembre 2023 hanno raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60%.

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Contributo Superbonus a fondo perduto: dal MEF un decreto con criteri e modalità di accesso

Tuttavia è bene sottolineare che i criteri e le modalità di erogazione di questo contributo saranno definiti attraverso un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la cui emanazione è attesa a breve. Questo permetterà di avere linee guida precise sulle procedure e i requisiti necessari per accedere al beneficio.

Come specificato nella norma, il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Come calcolare il reddito di riferimento in base al quoziente familiare


A differenza dell’ISEE, che considera anche il patrimonio, inclusi i depositi bancari, il quoziente familiare si determina in base ai redditi complessivi del nucleo familiare. Nello specifico, la norma specifica che il reddito di riferimento è ottenuto sommando i redditi complessivi dell’anno precedente del contribuente, del coniuge o partner dell’unione civile o convivente e dei familiari a carico diversi dal coniuge. Successivamente, il totale viene diviso per un numero di parti determinato seguendo la tabella di seguito riportata.

Numero di parti
Contribuente1
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il partner dell’unione civile o il conviventesi aggiunge 1
Se nel nucleo familiare sono presenti familiari diversi da coniuge, partner o convivente che nell’anno precedente sono risultati a carico in numero pari a:
un familiaresi aggiunge 0,5
due familiarisi aggiunge 1
tre o più familiari si aggiunge 2

Redazione Tecnica

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