La data è giunta: diviene infatti operativo domani 31 maggio il nuovo Conto Termico 2016 disciplinato dal decreto interministeriale 16 febbraio 2016. Si aprono così i varchi alla grande corsa alle domande che metteranno a disposizione delle imprese incentivi per 900 milioni all’anno, per realizzare impianti domestici che producono energia termica da fonti rinnovabili.
Quello che viene definito CT 2.0. regola, come afferma la rubrica del decreto 16 febbraio, l’aggiornamento della disciplina per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Diverse le novità introdotte, tra cui:
1. L’ampliamento degli interventi di efficienza energetica incentivabili;
2. La semplificazione delle modalità di accesso;
3. L’innalzamento della soglia per l’erogazione con rata unica.
Nuovo Conto termico 2016: cosa cambia
Come afferma sulle nostre pagine l’esperto della materia, l’Ing. Raffaele Pepe, “la nuova versione del Conto Termico 2016 sostituisce il d.m. 28 dicembre 2012 attualmente in vigore, introducendo nuove tipologie di interventi agevolabili, come l’installazione di sistemi per la gestione e il controllo degli impianti termici ed elettrici, la sostituzione dei sistemi di illuminazione con sistemi più efficienti e la trasformazione degli edifici in Nearly Zero Energy Buildings (NZEB). Inoltre, prevede nuove procedure semplificate per la richiesta delle agevolazioni e percentuali di incentivo maggiori rispetto a quelle previste dal vecchio Conto Termico.
Per approfondire il tema leggi l’articolo redatto da Domenico Pepe intitolato Conto Termico 2016: i nuovi incentivi semplificati e aggiornati.
Con riferimento alle agevolazioni previste dal Conto Termico 2016 sono previsti 900 milioni di euro annui, di cui 700 per i privati e le imprese e 200 per le Amministrazioni pubbliche: tra queste ultime rientrano anche le cooperative di abitanti.
Nuovo Conto Termico: chi può beneficiare degli incentivi
Il Conto termico 2.0 semplifica il meccanismo di sostegno in vigore dal dicembre del 2012: servirà a incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e la realizzazione di interventi di efficienza energetica negli edifici nella Pubblica Amministrazione. L’accesso a privati e imprese è consentito per la prima categoria di interventi, mentre per la seconda l’accesso è riservato alle Pubbliche Amministrazioni, che vi possono accedere direttamente o attraverso una ESCO. A disposizione ci sono fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alla PA. Responsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione degli incentivi è il Gestore dei servizi energetici.
In ulteriore istanza rispetto alla versione del 2012, viene ora previsto un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese a partire da domani anche le società in house e le cooperative di abitanti). Vengono inoltre introdotti nuovi interventi di efficienza energetica. Tra le variazioni più significative va ricordata anche la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata semplificata la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo. Due cambiamenti previsti inoltre con riferimento alla modalità di erogazione degli incentivi: innalzamento del limite per la loro erogazione in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5mila euro) e contestuale riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, transitano da 6 a 2 mesi.
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