Si tratta dell’ennesimo colpo di scena in una settimana da “thriller” per quello che riguarda l’IMU sui terreni agricoli “ex montani”: l’ultima indiscrezione (la fonte è il Sole 24 Ore) è quella inerente alla caduta (proprio sul più bello) del decreto contenente la proroga al 26 gennaio per il versamento dell’IMU sui terreni agricoli non più considerati esenti perché “montani”.
E adesso cosa accadrà? In linea teorica la conseguenza non è esattamente divertente per i contribuenti: entro la data fatidica del martedì 16 dicembre (quindi tra soli 4 giorni) milioni di proprietari dovrebbero versare tutta l’imposta 2014 sui beni che hanno perso l’esenzione. Scenario che realisticamente pare però poco praticabile, vista l’incertezza alimentata dalle stesse promesse del Governo sul rinvio: una complessità che dovrebbe condurre almeno ad uno stop alle sanzioni, evento già accaduto, (attraverso meccanismi a dir la verità piuttosto confusi) con l’acconto TASI dello scorso giugno.
La vicenda si era originata 10 giorni fa con la pubblicazione sul portale internet del Dipartimento delle Finanze del decreto che trasformava in pianeggianti i terreni cosiddetti “ex montani” in migliaia di Comuni, imponendo come diretta conseguenza il pagamento ai proprietari dell’IMU retroattiva su tutto il 2014 (a sole due settimane dalla scadenza ufficiale per il versamento). Un vero e proprio schiaffo al cittadino, in spregio totale ai principi contenuti nello Statuto dei Diritti del contribuente di cui alla legge n. 212/2000, il cui art. 3, commi 1 e 2, sancisce, sostanzialmente, l’irretroattività dell’efficacia delle norme.
Per un rapido riassunto delle “puntate precedenti” leggi l’articolo Contrordine! IMU terreni agricoli ex montani: bisogna pagare entro il 26 gennaio.
Non resta che attendere le ulteriori novità sulla vessata questione dell’IMU terreni agricoli: i giorni dell’incertezza per i contribuenti italiani non accennano a finire.
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