Il cedimento dei terreni e delle fondazioni è una problematica sempre più diffusa. I motivi sono diversi e legati sia alle caratteristiche geologiche del territorio sia a quelle del patrimonio edilizio.
Nel primo caso parliamo speso di terreni argillosi e zone afflitte da dissesto idrogeologico mentre nel secondo parliamo di fabbricati molto datati e costruiti con criteri sicuramente non adeguati alle problematiche attuali. A questo si aggiunge un aumento di eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici: forti siccità e alluvioni intense che determinano sicuramente un aggravio del suddetto dissesto.
Nel caso studio in oggetto si è dovuto utilizzare entrambe le nostre tecniche di consolidamento:
- consolidare il nodo terreno – fondazione con iniezioni di resina a lenta espansione, come intervento d’urgenza per evitare il peggioramento del cedimento;
- consolidare successivamente con pali precaricati impostati su un nuovo cordolo di fondazione per garantire un definitivo assestamento del fabbricato.
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Indice
Tipo di problematica
Si tratta di un ex monastero ora di proprietà privata, interessato da un importante cedimento localizzato. La struttura è interamente in muratura di pietra e disposta su 2 piani fuori terra ed un piano interrato. Nel corso degli ultimi 5 anni la facciata est-sud est ha subito un dissesto che ne ha compromesso in modo grave la stabilità.
I tecnici incaricati hanno individuato nei micropali collegati con un nuovo cordolo di sottofondazione, la soluzione idonea a risolvere il dissesto ma vista la precarietà della struttura era necessario un intervento d’urgenza per stabilizzare il muro prima di eseguire gli scavi e i pali.
Consolidamento preliminare del terreno con iniezione di resine e successivo intervento con pali precaricati
I tecnici della committenza hanno vagliato tutte le possibili tecnologie di consolidamento delle fondazioni, orientandosi però fin da subito su fondazioni profonde.
I Pali Precaricati di SYStab, sono stati ritenuti idonei vista la necessità di operare anche dal piano interrato con altezze ridotte. Prima però di eseguire le opere di palificazione si è deciso di realizzare una serie di iniezioni di resine espandenti a densità differenziata, operando su entrambi i lati della muratura visti gli spessori notevoli dei setti da consolidare.
L’intervento preliminare con resine aveva lo scopo di:
- recuperare in parte gli abbassamenti considerevoli di quel tratto della facciata;
- evitare che il cedimento peggiorasse ulteriormente nel periodo necessario per depositare il progetto e realizzare i cordoli di fondazione per collegare i micropali;
- garantire lo scavo in sicurezza per la realizzazione dei suddetti cordoli in c.a. necessari all’installazione dei pali precaricati.
L’intervento si è quindi svolto secondo le seguenti fasi operative:
- iniezioni di resine nel terreno eseguite da entrambi i lati della muratura (esterno e piano interrato);
- esecuzione di prove geognostiche pre e post iniezione per la verifica dei risultati ottenuti;
- scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in c.a. solidarizzato alle murature esistenti sia dall’esterno che dall’interno (zona interrata);
- predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo stesso;
- getto del nuovo cordolo;
- maturazione del getto (circa 28 giorni);
- infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto;
- precarico eseguito su ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio;
- ancoraggio definitivo di tutti i pali al collare dei tubi camicia.
Vantaggi del consolidamento eseguito con micropali precaricati
Il consolidamento fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare definitivamente la facciata dissestata, ridando sicurezza e permettendo il ripristino delle crepe nei muri. Le resine sono servite a garantire che la situazione non degenerasse e che gli scavi per i nuovi cordoli potessero essere realizzati in sicurezza.
Il consolidamento con Pali Precaricati ha svariati vantaggi che la caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche e abbinata alle iniezioni di resina permette di risolvere la stragrande maggioranza dei dissesti:
- tempi di realizzazione molto rapidi se confrontati metodologie classiche;
- non produce alcun materiale di risulta;
- possibilità di operare con altezze ridotte, in interrati (bastano 150 cm di altezza);
- non vengono impiegati normalmente né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni);
- non produce alcuna vibrazione dannosa per le sovrastrutture;
- la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera;
- precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali;
- possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.
L’opera complessiva di realizzazione iniezioni e micropali è durata solamente 12 giorni ed ha consentito di eseguire prima le iniezioni di resina e, dopo qualche mese, l’infissione di 24 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 11 metri, compreso il fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia.
La tecnologia impiegata ha consentito di operare rapidamente, con disagi minimi e senza produrre sollecitazioni dannose per la struttura abitata.
Per ulteriori informazioni sulla tecnologia
Pali precaricati Systab
Iniezione resine espandenti
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