Con il Censimento 2011 sono state raccolte nuove e più aggiornate informazioni sugli edifici e le abitazioni degli italiani.
Per la prima volta è stato anche realizzato un archivio nazionale delle strade e dei numeri civici geocodificati alle sezioni di censimento, che ha permesso di svolgere un efficace controllo su tutte le attività censuarie e indirizzare meglio il lavoro dei rilevatori.
L’archivio è stato costruito con modalità diverse a seconda della ampiezza demografica del comune e reso disponibile, dopo i necessari controlli, nel Sistema di Gestione della Rilevazione del Censimento (SGR).
I primi risultati su edifici e abitazioni
Dai dati provvisori risulta uno stock nazionale di edifici superiore ai 14 milioni, l’11% in più rispetto al 2001. In particolare gli edifici residenziali sono aumentati del 4,3% nel corso del
decennio, raggiungendo il numero di 11.714.262.
Le abitazioni sono invece 28.863.604, il 5,8% in più del 2001. Di queste, circa l’83% (23.998.381) risulta occupato da persone residenti.
Il Censimento degli edifici nei comuni sopra i 20 mila abitanti
Nei comuni capoluogo di provincia e in quelli con 20 mila abitanti o più (alla data del 1° gennaio 2008) il Censimento degli edifici è stato effettuato fra il 15 novembre 2010 e il 28 marzo 2011 contestualmente alla Rilevazione dei Numeri Civici (RNC), che ha coinvolto 509 comuni e interessato una popolazione pari a circa il 53% di quella residente in Italia.
La RNC ha censito 9.607.577 numeri civici. Di questi il 53,42% è di tipo “abitativo”, mentre il 45,94% è di tipo “non abitativo” (esercizi commerciali a piano strada, unità produttive, garage,
ecc.) e lo 0,64% è associato a “complessi di edifici non abitativi” (ospedali, università, centri commerciali, caserme ecc.).
Per il Censimento degli edifici l’Istat ha fornito per via telematica ai comuni coinvolti nella RNC la mappa di ciascuna sezione di censimento con l’immagine aerea del territorio, il disegnodegli edifici risultanti al catasto, il disegno delle strade presenti nel grafo stradale di fonte commerciale, l’archivio degli indirizzi standardizzati e geocodificati alle sezioni di censimento, ottenuto integrando dati e informazioni di fonte amministrativa.
Il confronto tra il numero di interni ad uso abitativo di ciascun indirizzo e il numero di famiglie registrate in anagrafe allo stesso indirizzo ha generato 2.708.087 segnali di potenziale presenza di abitazioni non occupate o di famiglie dimoranti, ma non iscritte in anagrafe.
Il Censimento degli edifici nei comuni più piccoli
Per i comuni con meno di 20 mila abitanti, non coinvolti nella RNC, le informazioni sui numeri civici sono state acquisite attraverso il “Portale per i Comuni” messo a disposizione dall’Agenzia del Territorio, dove i singoli comuni, attraverso una procedura standardizzata, hanno potuto inserire i dati relativi al proprio territorio.
Per quanto riguarda gli edifici nei comuni di dimensioni più piccole, il Censimento è stato invece svolto contestualmente a quello della popolazione: i rilevatori comunali hanno compilato un apposito modello cartaceo e registrato codice e indirizzo di ciascun edificio censito direttamente nel Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR). In questo modo è stato possibile disporre di informazioni di sintesi anticipate rispetto alle informazioni di dettaglio che saranno acquisite con la lettura ottica dei modelli cartacei.
Fonte: Istat
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