Bonus Caldaie 2025: caldaie a gas detraibili se la spesa è del 2024, anche senza fine lavori

Con la Direttiva Case Green, come sappiamo, dal 1° gennaio 2025 non sono più ammessi bonus per caldaie alimentate a combustibili fossili. Sono però ancora detraibili le spese effettuate entro il 31 dicembre 2024, anche se l’impianto verrà installato nel 2025. Il chiarimento AdE.

Lisa De Simone 26/06/25
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Bonus caldaie 2025: stop agli incentivi per quelle a gas ma salve le spese del 2024, anche se la caldaia deve ancora essere installata.

Queste le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, che con la circolare 8/E (scaricabile a fine articolo) ha fatto il punto sui bonus per gli interventi edilizi, dedicando una sezione ad hoc agli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Chiariti tutti i concetti e allegata la lista dettagliata degli impianti per i quali è ancora ammessa la detrazione.

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Bonus Edilizia 2025: detrazioni agevolazioni fiscali

Nel 2025 cambia (di nuovo) il quadro delle agevolazioni fiscali per l’edilizia. Tra ridimensionamenti, scadenze e nuove regole, orientarsi è diventato più difficile – ma anche più necessario.Questa guida fornisce una mappa completa e aggiornata di tutti i bonus casa attivi nel 2025: Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, bonus ristrutturazioni, barriere architettoniche, fotovoltaico, colonnine, mobili e molti altri.Con un taglio operativo, pensato per l’uso quotidiano da parte di tecnici, imprese, amministratori e committenti, l’eBook unisce rigore normativo, esempi pratici e tabelle di sintesi.In particolare la guida affronta tutte le agevolazioni edilizie in vigore nel 2025, con un taglio sistematico e operativo:- Superbonus: la nuova versione “post-110”, con focus sui limiti, le condizioni di accesso, i requisiti tecnici e le responsabilità di asseverazione.- Bonus ristrutturazioni, Ecobonus e Sismabonus: normativa, cumulabilità, massimali di spesa, requisiti e casi pratici.- Bonus barriere architettoniche: come cambia dal 2025 e quali possibilità restano.- Bonus mobili, verde, acqua potabile, fotovoltaico, colonnine di ricarica: tutte le agevolazioni minori, ma spesso determinanti.- Detrazioni ordinarie e bonus edilizi in condominio: procedure, delibere, ripartizione e documentazione.- Cessione del credito e sconto in fattura: cosa cambia dopo le ultime riforme, limiti, responsabilità, controlli e adempimenti. Antonella DonatiÈ giornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare con particolare attenzione all’approvazione delle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. In questo ambito si occupa espressamente di tematiche fiscali, contributive e previdenziali nel settore dell’edilizia e dell’efficienza energetica. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia.

 

Antonella Donati | Maggioli Editore

Caldaie a gas: fine degli incentivi per tutti i bonus

Dal 1° gennaio 2025 non è più possibile ottenere incentivi fiscali per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ossia per quelle a gas, anche nel caso di caldaie a condensazione. Lo stop riguarda tutte le detrazioni edilizie e non solo l’Ecobonus, quindi sono compresi anche Bonus Casa e Superbonus.

Inoltre il divieto riguarda non soltanto le nuove installazioni ma anche la sostituzione degli impianti più vecchi con nuovi modelli più performanti. Una precisazione questa che viene fornita alla luce di quanto espressamente indicato sia dall’ENEA che dal MASE, su richiesta della stessa Agenzia. Non c’è quindi possibilità di avere interpretazioni più favorevoli o di richiedere ulteriori chiarimenti sui bonus o sugli interventi da realizzare, né è possibile ammettere altri impianti rispetto a quelli espressamente ricompresi nell’ambito delle indicazioni fornite a livello comunitario.

La stretta, d’altra parte, deriva dall’applicazione dell’articolo 17, paragrafo 15, della Direttiva UE 2024/1275 sulla prestazione energetica degli edifici, la cosiddetta Direttiva Case Green che vieta agli Stati membri di offrire incentivi per caldaie alimentate a fonti non rinnovabili. E sulla specifica questione è stato rilasciato un documento che chiarisce tutti i punti, la Comunicazione 2024/6206 pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 18 ottobre 2024.

Gli impianti esclusi e quelli ammessi

Nel dettaglio, non rientrano più nelle agevolazioni:

  • caldaie uniche a condensazione alimentate a combustibili fossili;
  • generatori d’aria calda a condensazione che utilizzano combustibili fossili.

Per “combustibili fossili” l’Agenzia precisa che – in applicazione della direttiva UE – si tratta di fonti energetiche non rinnovabili a base di carbonio quali combustibili solidi, gas naturale e petrolio.

Per “caldaia unica” si intende, invece, una caldaia non combinata con un altro generatore di calore che utilizza energia da fonti rinnovabili e che produce una quota considerevole dell’energia totale in uscita dal sistema combinato. Il concetto di “unico” non si riferisce quindi alle sole caldaie domestiche ma si applica ma anche per le caldaie per gli impianti centralizzati.

Non rientrano invece nella definizione di caldaie uniche le stufe e gli apparecchi di microcogenerazione (apparecchi che utilizzano un motore a combustione interna o una cella a combustibile), in quanto in entrambi i casi si tratta di impianti realizzati per funzionare con combustibili gassosi o liquidi prodotti prevalentemente a partire da biomassa.

In applicazione delle disposizioni della Direttiva restano quindi ancora incentivati:

  • sistemi ibridi che combinano pompa di calore e caldaia a condensazione, realizzati per lavorare congiuntamente;
  • generatori a biomassa;
  • microcogeneratori di tutte le tipologie;
  • pompe di calore ad assorbimento a gas (impianti destinati ai condomini che utilizzano energia termica come gas naturale, biometano, calore residuo, o solare termico per innescare il ciclo termodinamico).

Nel caso delle caldaie ibride, precisa la circolare, l’eccezione è ammessa purché il funzionamento in modalità ibrida sia garantito e verificabile. Occorre quindi la scheda tecnica che attesti i requisiti richiesti.

Si salvano invece dallo stop gli impianti non più agevolabili quando la loro installazione avviene a fronte del pagamento delle spese effettuato nel 2024.

Le eccezioni in riferimento alla data di pagamento delle spese

Sotto il profilo fiscale, in sostanza, le spese non più ammesse a detrazione ai sensi dell’Ecobonus e del Bonus recupero del patrimonio edilizio sono quelle sostenute a partire dal 2025 per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili come sopra declinati. Lo stesso per il Superbonus.

Resta fermo che sono ammesse alle agevolazioni le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, in relazione ai predetti interventi, anche se questi sono realizzati o completati dal 1° gennaio 2025.  In dettaglio è ammessa la detrazione per gli impianti a gas non ancora installati:

  • in caso di Ecobonus e Bonus Casa se le spese sono state sostenute entro il 31 dicembre 2024;
  • in caso di Superbonus se le spese sono state sostenute entro il 2024 e la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) o la richiesta del titolo abilitativo per demolizione e ricostruzione sia stata presentata entro il 31 dicembre 2024.

Nello specifico, in riferimento al Superbonus l’eccezione si applica anche se l’intervento è incentrato esclusivamente sulla sostituzione della caldaia, a patto che rientri nei lavori trainanti e contribuisca al miglioramento di almeno due classi energetiche o al raggiungimento della classe più alta possibile.

In questi casi non conta, in sostanza, la data di fine lavori ma esclusivamente la data della spesa.

Scarica qui la circolare in PDF

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Lisa De Simone

Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassaz…Continua a leggere

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