Nel 2011 il nuovo modo di lavorare in BIM era un tema molto discusso. “Oggi è necessario un diverso approccio al lavoro. I dipendenti di oggi sono diversi dalle persone che entravano in azienda dieci anni fa”. Il messaggio era che il mondo del lavoro non sarebbe più stato lo stesso. Fortunatamente, alcune persone non hanno smesso di pensare che tutti dovevano lavorare in ufficio. Quando si lavora in uno stesso luogo, è più facile porre delle domande. Il nostro desiderio è che tutti si aiutino”.
Ritorniamo a oggi, nel 2018. Il nuovo modo di lavorare non è più argomento di discussione. Un tema che attirava l’interesse è ora divenuto la normalità. Ancora una volta svolgiamo semplicemente il nostro lavoro, ritornando al vecchio modo di lavorare. Abbiamo più esperienza, e forse siamo un poco delusi.
L’hype cycle della tecnologia
Gartner utilizza il modello dell’hype cycle per illustrare la fase di maturità del ciclo di vita delle nuove tecnologie. Non tutte le tecnologie riescono a superare il “buco della disillusione”. In certa misura, i nuovi modi di lavorare corrispondono a questo profilo. Dopo alcune delusioni, l’hype non ha avuto seguito, e l’entusiasmo si spegne lentamente.
Il BIM: andare oltre l’illusione
Mi riferisco appunto al Building Information Modeling (BIM, Modello d’Informazioni di un Edificio). Non molto tempo fa, il BIM veniva presentato come un nuovo modo di lavorare. Ciò che prometteva si basava su buone fondamenta. Permetteva l’indispensabile riduzione dei costi degli errori, un aspetto che oggi è più importante che mai. Nessuno avrebbe più lavorato come prima. Nessun progetto di costruzione sarebbe più stato lo stesso. Sarebbe stata la fine dell’inefficienza.
Ora ne sappiamo di più. Per molti, la disillusione ha lasciato il posto alla realtà: Siamo ritornati con i piedi per terra, e ci rendiamo conto che il BIM non può sostituire l’impegno del personale qualificato.
Verso l’illuminazione
Ancora una volta svolgiamo semplicemente il nostro lavoro, ritornando al vecchio modo di lavorare. O piuttosto al vero lavoro? Forse dopo una o due delusioni, ma con un’esperienza molto più vasta. Questo mi porta al punto centrale della mia tesi: Il BIM ora è andato oltre l’hype, ed è diventato disponibile su larga scala, oltre il campo di azione di pochi fanatici o appassionati di tecnologia informatica. Le aziende che utilizzano il BIM si trovano solidamente (per usare l’esempio di Gartner) sulla salita verso l’illuminazione. Come risultato, iniziano a raccogliere i frutti degli investimenti effettuati nel BIM. Anche se non si trovano sull’altopiano della produttività, possono mettere in pratica molte lezioni apprese. Compiono progressi, avanzano e salgono in modo stabile. E mettono in movimento altri, facendo leva sulle lezioni apprese.
Il BIM: un nuovo modo di lavorare
Il BIM significa collaborazione. Ed è l’essenza della costruzione, almeno sul nostro pianeta. Persone sedute intorno allo stesso tavolo, che condividono le conoscenze per avanzare. Il BIM è quindi più vicino al vecchio modo di lavorare che al nuovo. Ma in meglio. Nel corso dell’hype cycle, infatti, abbiamo imparato (e stiamo ancora imparando).
In alcuni paesi le persone reagiscono diversamente all’hype. In Germania, ad esempio, le persone prestano scarsa attenzione all’hype, fintanto che è possibile raggiungere gli obiettivi con la tecnologia esistente. La storia si basa sui fatti: in Germania, il BIM è stato adottato molto meno rispetto ai paesi del Nord Europa. Questo significa che si costruisce in modo sbagliato? Assolutamente no! Occorre tenere presente che le nuove soluzioni non sono necessariamente migliori o più efficaci. Ignorando l’hype, tuttavia, si rinuncia all’opportunità di imparare, crescere e compiere progressi significativi.
Sono felice di essere olandese …
articolo di Edwin Schalk, Business Development Director, Stabiplan BV.
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