AGGIORNAMENTO DELL’1 AGOSTO 2016. Pubblicati nuovi chiarimenti sul Bando Periferie che mette a disposizione 500 milioni di euro. Grazie ad essi sappiamo, tra le altre cose, che sono finanziabili i seguenti interventi:
– progetti di sviluppo che prevedono incentivi economici alle imprese, se facenti parte di una proposta complessiva di interventi integrati e coordinati tra loro;
– sistemi di videosorveglianza in aree di intervento senza soluzione di continuità;
– spese per acquisizione di immobili o aree per la realizzazione di interventi facenti parte del programma, se facenti parte di una proposta complessiva di interventi integrati e coordinati tra loro;
– azioni progettuali di servizio civile;
– progetti per il potenziamento di servizi sociali, assistenziali e per l’inclusione sociale;
– attività di urban art e street art (tra le azioni di miglioramento della qualità di decoro urbano), se all’interno di una proposta complessiva di interventi integrati e coordinati tra loro;
– acquisto di attrezzature al fine di rendere fruibili per finalità di interesse pubblico aree pubbliche e strutture edilizie esistenti, se parte di una proposta complessiva di interventi integrati e coordinati tra loro.
Leggi tutti i chiarimenti del 06/07/2016 e quelli del 14/07/2016
AGGIORNAMENTO DEL 4 LUGLIO 2016. Con i nuovi chiarimenti pubblicati, si aggiungono alla lista degli interventi finanziabili:
– strutture edilizie esistenti da manutenere, riusare e rifunzionalizzare (anche con sostituzione edilizia) “destinate in misura totale o prevalente a edilizia residenziale di iniziativa pubblica”;
– interventi di contrasto al rischio idrogeologico “quali, ad esempio, erosione costiera o interventi per la sicurezza idraulica”;
– progetti (proposti dai Comuni) il cui unico titolare e soggetto attuatore sia un privato “se coerenti e integrati al piano complessivo di interventi”;
– progetti di riqualificazione e sviluppo “riguardanti l’attuazione di piani particolareggiati su aree private oggetto di convenzione urbanistica con il Comune, i cui proponenti, selezionati previa procedura di evidenza pubblica, abbiano formulato specifica dichiarazione di adesione al Programma e che contribuiscano a perseguire gli obiettivi di riqualificazione urbana e sicurezza previsti dal bando”.
Leggi i chiarimenti del 23/06/2016 sul bando periferie
Come già sapevamo, grazie ai precedenti chiarimenti (pubblicati il 10 giugno), il bando periferie finanzierà inoltre:
– il miglioramento della qualità del decoro urbano;
– la manutenzione, il riuso e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti per finalità di interesse pubblico (inclusi anche i progetti volti alla promozione delle attività sportive);
– l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana;
– il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano;
– la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
– i progetti volti alla promozione delle attività sportive (perché rientrano in quelle definite progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico.
Leggi i chiarimenti del 10/06/2016 sul bando perfierie
Sono inclusi anche i progetti già candidati al Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate (DPCM 15 ottobre 2015), ma, se ammessi a finanziamento sul Piano, decadranno, completamente o parzialmente, dall’eventuale finanziamento concesso dal Bando Periferie.
Chi può finanziare i progetti
Nelle FAQ è chiarito che la partecipazione economica dei privati per la quota di almeno il 25% del valore del progetto può avvenire anche in modalità diversa da quella monetaria: i privati potranno contribuire anche conferendo “un immobile e/o altro asset al progetto, risorse umane ad esso dedicate, formazione”.
Il bando periferie favorisce la partecipazione all’attuazione dei progetti da parte di altri soggetti pubblici e privati, quindi gli interventi che si possono candidare possono riguardare strutture private di interesse pubblico.
Bisogna presentare una scheda che riporta i soggetti privati cofinanziatori del progetto, con indicazione del relativo apporto finanziario e le relative intese sottoscritte. Il coinvolgimento di eventuali soggetti privati deve prevedere procedure di evidenza pubblica.
Clicca qui per tutti i dettagli sul Bando Periferie
Ricordiamo che i proponenti devono presentare i progetti entro il 30 agosto 2016, e che entro i successivi 90 giorni il Nucleo di valutazione dovrà terminare i suoi lavori. Entro altri 30 giorni (si arriverà a questo punto al 28 dicembre 2016) saranno poi stipulate le convenzioni e gli accordi con i soggetti selezionati per il finanziamento.
Eventuali quesiti di carattere tecnico da parte dei Comuni interessati potranno essere inviati all’indirizzo periferie@governo.it. Le risposte sono pubblicate cumulativamente, in forma di FAQ, qui.
La Commissione d’inchiesta
La Camera dei Deputati ha approvato una Commissione monocamerale d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città italiane e delle loro periferie. La Commissione è composta da 20 deputati nominati dal Presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti dei Gruppi parlamentari, lavorerà 12 mesi e poi presenterà una relazione.
Questi i principali compiti:
– accertare lo stato di degrado di città e periferie, con particolare riferimento all’evoluzione della situazione socio-economica e della sicurezza;
– accertare il ruolo delle istituzioni territoriali e le modalità messe in opera per favorire la partecipazione dei cittadini alla gestione delle politiche rivolte alle periferie;
– acquisire le proposte operative per la rinascita sociale delle periferie che provengono dalle istituzioni e associazioni territoriali e locali;
– verificare lo stato di attuazione della Legge n. 296/2006 (art. 1, commi 340-342) concernente l’istituzione di zone franche urbane finalizzate a contrastare i fenomeni di esclusione sociale negli spazi urbani e favorire l’integrazione sociale e culturale;
– valutare le esperienze in cui si è raggiunto un buon livello di integrazione e dove il disagio sociale e la povertà sono stati affrontati con efficaci interventi pubblici e privati e riferire alla Camera proponendo interventi, anche di carattere normativo, al fine di rimuovere le situazioni di degrado delle città e delle loro periferie.
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