Autoconsumatore a distanza: come ottenere incentivi e risparmio senza far parte di CER o Gruppi di autoconsumo

Con la configurazione dell’autoconsumatore virtuale a distanza, prevista dal TIAD, è possibile abbinare taglio della bolletta e incentivi economici senza aderire a Comunità Energetiche Rinnovabili, massimizzando i benefici con più punti di connessione intestati allo stesso proprietario.

Lisa De Simone 04/09/25

Un pannello per due case, oppure per casa e ufficio, o casa e negozio. E più si consuma più si guadagna. Non è un paradosso, è la configurazione dell’autoconsumatore virtuale a distanza, che consente di accedere alla Tariffa incentivante e al contributo Arera.

Si tratta di una opportunità interessante ma decisamente poco conosciuta, che invece se sfruttata può garantire vantaggi di tutto rilievo abbinando il taglio della bolletta all’incasso degli incentivi senza far parte di una CER o di un Gruppo di autoconsumo.

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Enrico De Ronzi | Maggioli Editore 2024

Un unico cliente e una sola cabina primaria

Il Testo integrato autoconsumo diffuso (TIAD), prevede tre diverse configurazioni che possono accedere agli incentivi per l’autoconsumo: oltre a quelle più conosciute, CER e Gruppi, c’è infatti anche l’autoconsumatore individuale “a distanza”.

Tecnicamente si tratta di una configurazione che prevede almeno due punti di connessione distinti: uno collegato a un’utenza di consumo e uno a cui è collegato un impianto di produzione, che si deve trovare in una zona diversa ma nell’ambito di una stessa cabina primaria. Inoltre, sia i punti di prelievo (consumo) che quelli di immissione (produzione) debbono essere intestati ad uno stesso soggetto.

Considerando che mediamente in città una cabina primaria può coprire fino a quattro quartieri, e nei centri rurali fino a quattro comuni, questo significa che ci sono molte possibilità di approfittare dei vantaggi economici offerti da questo sistema in situazioni specifiche vale a dire:

  • quando non è possibile installare l’impianto al servizio della propria casa, ma si possiede un altro immobile sul quale si può installare e sul quale c’è un’utenza di consumo;
  • quando si hanno altre utenze di consumo e si può installare il pannello in casa.

L’importante è che l’impianto venga posto al servizio di più utenze, perché solo in questo modo si ottiene il massimo del vantaggio.

Consumo diretto e virtuale con un unico impianto

In sostanza, con questa configurazione per l’autoconsumo diretto si ottiene il risparmio pieno in bolletta (28 c€/kWh) per l’energia consumata, mentre per l’energia “condivisa” virtualmente si ottiene la tariffa incentivante GSE (10,4 c€/kWh) più il contributo ARERA (0,8 c€/kWh).

Il meccanismo di calcolo da parte del GSE è lo stesso per tutte le configurazioni, per cui la tariffa incentivante viene riconosciuta sulla quota complessiva di consumi registrata alla stessa ora da tutti i punti di prelievo presenti nella configurazione rispetto alla produzione oraria dell’impianto.

Così, ad esempio, posta una produzione di 100 e un consumo di 70, l’incentivo sarà su 70, mentre la quota in eccesso potrà essere venduta tramite il sistema del Ritiro dedicato. Chiaramente più alti sono i consumi nella fascia oraria di produzione dei pannelli più è alto il guadagno, ma è comunque possibile installare batterie di accumulo e in questo caso anche l’energia immagazzinata e utilizzata nelle ore nelle quali il pannello non produce contribuisce al calcolo dell’autoconsumo.

Vediamo qualche esempio pratico per capire meglio i risparmi e i guadagni.

Risparmi e guadagni: caso 1

Maria, professionista con ufficio e abitazione: installa un impianto fotovoltaico “medio” da 6 kWp presso l’ufficio, dove è presente un impianto di climatizzazione e riscaldamento a pompa di calore, e configura l’autoconsumatore a distanza per la casa, non potendo installare l’impianto a casa perché non c’è spazio sul terrazzo condominiale.

Bolletta ufficio (dove c’è il pannello):

  • Consumo annuo: 4.000 kWh
  • Autoconsumo diretto: 3.200 kWh 
  • Risparmio bolletta: 3.200 kWh × 28 c€ = € 896
  • Consumo residuo da rete: 800 kWh = € 224
  • Bolletta finale ufficio: € 224 (invece di €1.120)

 Bolletta casa (consumo virtuale):

  • Consumo annuo: 3.500 kWh
  • Energia condivisa: 2.900 kWh
  • Incentivo ricevuto: 2.900 kWh × 11 c€ = € 319
  • Consumo residuo da rete: 600 kWh = € 168
  • Bolletta finale casa: € 168 (ma riceve € 319 di incentivo)

Risultato:

  • Bolletta ufficio: -€ 896 (da € 1.120 a € 224)
  • Bolletta casa: +€ 319 di incentivo – € 168 = € 151 di guadagno netto
  • Vantaggio totale annuo: € 1.047

Risparmi e guadagni: caso 2

Mario, commerciante con negozio e abitazione: installa un impianto da 6 kWp sul tetto di casa e configura l’autoconsumatore a distanza per il negozio.

Bolletta casa (dove c’è il pannello):

  • Consumo annuo: 3.000 kWh
  • Autoconsumo diretto: 2.400 kWh (sera/weekend)
  • Risparmio bolletta: 2.400 kWh × 28 c€ = €672
  • Consumo residuo da rete: 600 kWh = € 168
  • Bolletta finale casa: € 168 (invece di € 840)

Bolletta negozio (consumo virtuale):

  • Consumo annuo: 5.200 kWh (luci, clima, frigo sempre accesi)
  • Energia condivisa: 3.600 kWh
  • Incentivo ricevuto: 3.600 kWh × 11 c€ = € 396
  • Consumo residuo da rete: 1.600 kWh = € 448
  • Bolletta finale negozio: € 448 (ma riceve € 396 di incentivo)

Risultato:

  • Bolletta casa: -€ 672 (da € 840 a € 168)
  • Bolletta negozio: +€ 396 di incentivo – € 448 = € 52 di costo netto
  • Vantaggio totale annuo: € 1.120

Altre ipotesi

Ma si può anche ipotizzare, ad esempio, il caso di un pannello al servizio di una casa di abitazione e di una casa vacanze dello stesso proprietario, o anche altre configurazioni, ad esempio il pannello sul box auto che si trova in un altro condominio, ma che serve per ricaricare l’auto, e così via.

A conti fatti, collegando più utenze si ha un ritorno degli investimenti in tempi molto più rapidi, considerando anche che se il pannello si installa su un immobile per uso abitativo c’è la detrazione del 50% se prima casa, oppure del 36%. La detrazione fiscale è totalmente cumulabile con la tariffa incentivate. Tariffa e contributo ARERA, inoltre, non sono soggetti a tassazione.

Domanda

Le domande possono essere presentate online, sul sito del GSE. Per questi incentivi al momento non è prevista una data di scadenza.

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Lisa De Simone

Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassaz…Continua a leggere

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