Il Governo Conte intende rivedere, all’interno della Nota di aggiornamento del DEF, il Programma Nazionale di Riforma, che era già stato presentato al Parlamento vero la fine di aprile, redatto dal governo Gentiloni. Ora, il Governo giallo-blu ha esposto i propri orientamenti di riforma che includono, tra gli altri punti, anche programmi volti alla valorizzazione del patrimonio immobiliare e dei beni demaniali.
Patrimonio immobiliare, qual’è la strategia governativa?
L’Agenzia del Demanio ha maturato la propria abilità progettuale grazie al potenziamento della propria struttura tecnica. In questo modo si è affermata come hub per gli investimenti pubblici sull’infrastruttura immobiliare della Pubblica amministrazione, incrementando l’ammontare delle risorse gestite da 300 milioni a 3,2 miliardi di euro.
Tra questi 3,2 miliardi, 2 appaiono già predisposti dalle leggi di bilancio vigenti e indirizzati (per circa 1,1 miliardi) alla riqualificazione sismica ed energetica degli immobili statali e per i restanti 0,9 miliardi alla razionalizzazione degli usi governativi e alla realizzazione dei 39 federal building al momento previsti. A questi ultimi (e ad alcuni interventi di rifunzionalizzazione) saranno assegnati gli altri 1,2 miliardi, derivanti da risorse messe a disposizione da altre amministrazioni/enti.
L’Agenzia del Demanio per realizzare questi piani di investimento mira a ridurre i tempi di attraversamento e ad abbattere i ritardi nella fase di esecuzione lavori. L’Agenzia, attraverso il rafforzamento dell’organico tecnico, è riuscita a potenziare il presidio territoriale per assicurare una maggiore riduzione dei tempi di esecuzione degli interventi.
Inoltre, la riqualificazione sismica ed energetica del patrimonio dello Stato, concorrerà al conseguimento dell’obiettivo di risparmio sulla bolletta energetica degli immobili pubblici (a regime a 275 milioni).
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Patrimonio immobiliare, attività di razionalizzazione edifici
L’attività di razionalizzazione degli edifici ad uso governativo permetterà di liberare spazi e chiudere contratti di affitto con i privati tramite un taglio di spesa che nel corso di quest’anno supererà i 100 milioni annui rispetto a dicembre 2014 e che, a regime (dal 2022), potrà registrare più di 200 milioni di risparmi all’anno.
Patrimonio immobiliare, dismissioni triennio 2018-2020
Per quanto riguarda il triennio 2018-2020, le dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico sono state quantificate in 690 milioni per il 2018, 730 milioni per il 2019 e 670 milioni per il 2020.
Mentre una ulteriore fondamentale attività che viene diretta dall’Agenzia del Demanio è il federalismo demaniale, istituito nel 2010. Dal 2014 è stato previsto il trasferimento gratuito dei beni agli enti territoriali, a patto che in cambio venissero presi impegni per valorizzare gli stessi immobili.
Attraverso il progetto a rete “Valore Paese Fari“, 24 fari sono stati messi a gara tramite bandi lanciati nel 2015 e ora un altro lotto che riguarda 17 fari è in corso di aggiudicazione. Un altro progetto a rete molto importante è “Valore Paese – Cammini e percorsi“, che concerne beni incardinati in percorsi storico-religiosi o su ciclovie e per cui sono stati messi a gara i primi 100 beni nel 2017.
Infine, grazie al progetto “OpenDemanio” è stata originata una piattaforma aperta che consente di vedere i singoli beni gestiti dall’Agenzia del Demanio ed esaminare direttamente lo stato di manutenzione e rigenerazione. Inoltre, L’Agenzia del Demanio si sta attrezzando di un applicativo informatico che mira ad uniformare il processo di stima delle pubbliche Amministrazioni, garantendo allo stesso tempo, il controllo dei costi, la semplificazione e la trasparenza dei rapporti, identificando soluzioni ottimali per perseguire gli obiettivi stabiliti dal Legislatore.
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