Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha illustrato le linee guida per la revisione della normativa sui contratti pubblici, annunciando modifiche e semplificazioni al Codice Appalti sulla scia dell’anticorruzione. Attraverso la sua pagina Facebook ufficiale, Toninelli ha voluto assicurare che una maggiore semplificazione non si tradurrà affatto in un’assenza di controlli.
Codice Appalti, unire semplificazione alle regole
Il Ministro Toninelli ha affermato: “Un governo del Movimento 5 stelle non abbasserà mai la guardia rispetto alla legalità e alla lotta contro la corruzione negli appalti. Certe ricostruzioni pseudo-giornalistiche sono totalmente campate in aria. Stiamo lavorando fin dal primo giorno del nostro mandato in piena sintonia con l’Anac per rendere più rapidi gli affidamenti con norme più chiare e semplici”. Poi ha aggiunto: “È risaputo, infatti, che la corruzione e il malaffare si annidano facilmente proprio nella complessità e nell’opacità. Dunque, snellire le procedure non è in contraddizione con la difesa della legalità, tutt’altro”. E infine ha precisato: “Non c’è alcun ritorno ai principi della Legge Obiettivo. Il tavolo di lavoro vede un coinvolgimento attivo e qualificato dell’Anticorruzione che sta fornendo un contributo prezioso allo scopo di rilanciare quegli investimenti infrastrutturali che possono davvero far ripartire l’economia del Paese”.
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Codice Appalti, no a ritorno Legge Obiettivo
Non solo Toninelli ha preso le distanze dalla Legge Obiettivo, anche il presidente dell’Anac Raffaele Cantone l’ha fortemente criticata: “una delle peggiori legge mai fatte”. Un giudizio che emerge dalla considerazione fondata sul fatto che la Legge non abbia prodotto grandi risultati né sulla realizzazione delle opere, né sui controlli. Non fanno mancare la loro voce i sindacati, che in una nota congiunta di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, chiosano: “In questo Paese non vi può essere una visione ideologica su tutto a prescindere. Il Codice Appalti, come tutte le normative complesse, può essere cambiato e migliorato soprattutto in termini di semplificazione delle procedure e di accelerazione dell’avvio di cantieri. Ovviamente come saremo i primi a sostenere semplificazione e sburocratizzazione, saremo i primi a contrastare chi vuole tornare al General Contractor o alla filosofia della Legge Obiettivo”.
Codice Appalti, modifiche in Consiglio dei Ministri
Come dichiarato dal Ministro Toninelli, le modifiche alla disciplina degli appalti pubblici, giungeranno presto al Consiglio dei Ministri. Gli operatori del settore sostengono che il Codice Appalti del 2016 abbia prodotto anche delle incertezze oltre che un rallentamento dei lavori. Ed è proprio per questo motivo che sono state chieste modifiche per affidamenti più rapidi. Gli operatori hanno quindi chiesto di tornare dalla soft law (insieme dei decreti attuativi e delle linee guida dell’Anac che avrebbero dovuto semplificare l’applicazione del Codice) ad un solo regolamento attuativo, a causa della situazione confusa che si è venuta a creare.
Le modifiche, alcune delle quali già annunciate, mirano ad eliminare l’obbligo di pubblicare avvisi di gara sui quotidiani cartacei (che costa 40 milioni di euro a professionisti e imprese), a rivedere il tempo previsto per i pagamenti ed a fare un intervento normativo per cancellare le procedure farraginose che rallentano l’apertura dei cantieri e la realizzazione delle opere, come richiesto dall’Ance.
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