Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato formalmente una nuova Direttiva che aggiorna gli standard di qualità dell’aria per l’intero continente, segnando un passo decisivo verso l’obiettivo dell’UE di raggiungere un livello di inquinamento zero entro il 2050.
Questo provvedimento è parte integrante del piano d’azione dell’UE per l’inquinamento zero e mira a migliorare gradualmente la qualità dell’aria, riducendo i livelli di inquinanti fino a raggiungere valori non più considerati nocivi per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità, sulla base delle migliori e più recenti prove scientifiche disponibili.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli obiettivi della nuova Direttiva.
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Da non perdere
Indice
- Obiettivi della Direttiva per un ambiente senza sostanze tossiche entro il 2050
- Standard di qualità dell’aria più rigorosi entro il 2030
- Monitoraggio, revisione periodica e sinergie con altre politiche
- Accesso alla giustizia e diritto al risarcimento
- Direttiva qualità dell’aria: pubblicazione e attuazione
Obiettivi della Direttiva per un ambiente senza sostanze tossiche entro il 2050
La Direttiva si pone l’obiettivo ambizioso di creare un ambiente privo di sostanze tossiche entro il 2050, migliorando progressivamente la qualità dell’aria all’interno dell’Unione Europea. Questo implica una riduzione sostanziale degli inquinanti più dannosi, come il materiale particolato (PM10 e PM2,5), il biossido di azoto (NO₂) e il biossido di zolfo (SO₂), noti per i loro effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. Secondo i dati disponibili, circa 300 mila decessi prematuri all’anno in Europa sono causati dall’inquinamento atmosferico, rendendo urgente l’attuazione di misure efficaci.
La nuova normativa stabilisce valori limite e valori-obiettivo per gli inquinanti atmosferici, accompagnati da obblighi di riduzione dell’esposizione media, obiettivi di concentrazione dell’esposizione media e soglie di allarme e informazione. Questi parametri, specificati nell’allegato I della Direttiva, saranno riesaminati periodicamente, conformemente all’articolo 3, per allinearsi con le più recenti raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Standard di qualità dell’aria più rigorosi entro il 2030
La Direttiva fissa un obiettivo chiave per il 2030, anno entro il quale gli Stati membri dell’UE dovranno adeguarsi ai nuovi standard di qualità dell’aria. I parametri per gli inquinanti come PM10, PM2,5, NO₂ e SO₂ sono stati rafforzati per ridurre significativamente l’esposizione della popolazione e degli ecosistemi a sostanze tossiche. Tuttavia, gli Stati membri possono richiedere una proroga del termine del 2030, a condizione che vengano rispettate determinate condizioni specifiche.
Questi limiti non solo mirano a migliorare la salute umana, ma contribuiscono anche a proteggere la biodiversità e gli ecosistemi naturali, in linea con gli obiettivi stabiliti dall’Ottavo programma di azione per l’ambiente dell’Unione Europea. Questo programma sottolinea la necessità di integrare le politiche per la qualità dell’aria con altre politiche ambientali, al fine di rafforzare le sinergie tra le varie aree d’intervento.
Monitoraggio, revisione periodica e sinergie con altre politiche
Per garantire il rispetto di questi nuovi standard, la Direttiva prevede l’uso di metodi di monitoraggio comuni a livello europeo e criteri omogenei per la valutazione della qualità dell’aria. I miglioramenti nei sistemi di monitoraggio e modellizzazione permetteranno una valutazione più accurata dell’aria in tutte le regioni dell’UE, contribuendo a identificare aree problematiche e a intervenire tempestivamente.
In caso di rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi entro il 2030, gli Stati membri dovranno elaborare tabelle di marcia per la qualità dell’aria, con azioni correttive specifiche. Inoltre, gli standard di qualità dell’aria saranno oggetto di riesami periodici sulla base delle più recenti evidenze scientifiche, con revisioni ogni cinque anni.
Accesso alla giustizia e diritto al risarcimento
La Direttiva stabilisce anche diritti chiari per i cittadini dell’UE, garantendo loro la possibilità di ottenere risarcimenti nel caso in cui la loro salute sia danneggiata dal mancato rispetto delle norme sulla qualità dell’aria. Gli Stati membri devono assicurare un accesso giusto ed equo alla giustizia per tutte le persone che subiscono danni o che potrebbero essere colpite dalle violazioni delle norme stabilite. Questa tutela legale offre un ulteriore strumento ai cittadini per difendersi da eventuali inadempienze delle autorità competenti.
Direttiva qualità dell’aria: pubblicazione e attuazione
Il prossimo passo prevede la pubblicazione della Direttiva nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, dopo di che entrerà in vigore venti giorni dalla pubblicazione.
Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la Direttiva nelle loro legislazioni nazionali. La Commissione Europea riesaminerà gli standard di qualità dell’aria entro il 2030 e successivamente ogni cinque anni, assicurando che rimangano allineati con le più recenti scoperte scientifiche e raccomandazioni dell’OMS.
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