Tasse sugli immobili e non solo: l’edilizia sotto la scure del fisco

Elevatissimo il numero di adempimenti e di scadenze a carico delle imprese e dei contribuenti. Split payment, tasse sugli immobili, sugli appalti: vediamole tutte.

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Non solo tasse sugli immobili: l’edilizia è molto penalizzata dal Fisco, in generale. Lo sappiamo, ma lo ha ribadito il Vice Presidente Ance per l’Area economico-fiscale-tributaria, Giuliano Campana, in sede istituzionale, cioè nel corso di un’audizione alla Camera, per chiedere una riorganizzazione che permetta alle imprese di districarsi con più facilità: Split Payment, Iva, tasse sugli immobili delle imprese, imposte per le gare d’appalto e continui cambi normativi colpiscono in modo particolare l’edilizia.

In generale, sostiene Campana, è elevatissimo il numero di adempimenti e di scadenze a carico delle imprese e dei contribuenti: decisamente, un disincentivo all’investimento immobiliare. Bisognerebbe, secondo Campana, eliminare, da una parte, gli adempimenti che si traducono solo in un costo senza ottenere nessun vantaggio premiale, dall’altra, le incertezze nel calcolo del debito tributario in fase di acquisto e di possesso degli immobili.

In particolare, vediamo di seguito quali sono le altre tasse (le più gravose e “antipatiche”) che colpiscono l’edilizia e chi lavora in questo settore. Ma soprattutto, dal momento che le tasse le conosciamo bene, vediamo la proposta dell’Ance per tentare di riportare la sistuazione alla decenza.

No allo Split Payment, sì alla fatturazione elettronica

Campana giudica negativamente la proroga dello Split Payment (pagare l’Iva direttamente allo Stato e non in fattura) al fornitore al 2020 e l’estensione anche alle fatture emesse nei confronti di società a partecipazione pubblica. Campana propone invece di eliminare lo Split Payment e di potenziare la fatturazione elettronica per combattere in modo efficace l’evasione fiscale. Ricordiamo che lo Split Payment è stato esteso anche ai liberi pri professionisti.

L’Ance ha proposto l’eliminazione anche del Reverse Charge, per cui il fornitore emette fattura senza Iva, che viene assolta dal cliente. Sarebbe necessario accelerare il recupero del credito Iva adottando un modello di dichiarazione Iva mensile, in modo da riuscire a compensare già il mese successivo rispetto a quello di presentazione della dichiarazione. L’impresa che presta servizi o cede beni a una pubblica amministrazione e che non riceve l’Iva non dovrebbe pagare l’Iva sulle fatture dei propri fornitori.

Tasse sugli immobili

I continui cambiamenti normativi hanno portato all’aumento della confusione e della pressione fiscale. Dal 2013 non c’è più l’Imu sugli immobili merce, ma l’introduzione della Tasi ne ha in pratica comportato la sostanziale reintroduzione.

Per quanto riguarda il regime fiscale applicato alle cessioni di immobili da demolire e ricostruire con premio di cubatura, l’atto di compravendita deve essere riqualificato come cessione di un terreno edificabile piuttosto che di fabbricato, di conseguenza  ne deriva l’imposizione ai fini Irpef dell’eventuale plusvalore nella differenza tra costo di acquisto del terreno e prezzo percepito.

Imposte di bollo sugli Appalti: solo costi

Le imposte di bollo da pagare quando si partecipa a una gara d’appalto generano errori (senza colpa) che si trasformano in costi per le imprese, che però non hanno colpe perchè le imposte di bollo variano in base agli atti. Campana e l’Ance sostengono da tempo la necessità dell’introduzione di un’imposta d’atto proporzionale all’importo dei lavori posto a base d’asta.

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Redazione Tecnica

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