Lo scorso 10 agosto il GSE ha fornito, attraverso la pubblicazione del rapporto statistico 2015, indicazioni in merito allo stato di salute del Solare Fotovoltaico in Italia.
Il documento è stato preceduto, il 29 febbraio scorso, dalla pubblicazione delle stime preliminari al 2015 sull’impiego delle fonti rinnovabili dell’energia.
L’analisi delle stime aveva già permesso di prevedere una crescita delle rinnovabili italiane, ma di gran lunga inferiore rispetto agli anni d’oro del settore. Il GSE aveva previsto una copertura da energie rinnovabili dei consumi finali lordi di circa il 17,3%, superiore al limite del 17% imposto all’Italia per il 2020 dalla direttiva 2009/28/CE. L’asticella fissata è stata, quindi, raggiunta e superata, ma se si guarda il ritmo di crescita si può notare come già nel 2014 la copertura da FER dei consumi finali lordi si attestava al 17,1 %. Questo significa che nell’ultimo anno si è avuto un incremento di appena lo 0,2%.
Per quanto riguarda nello specifico il mercato fotovoltaico in Italia, è ormai stranoto come i ritmi di crescita del settore siano stati fortemente influenzati, in negativo, dalla cessazione del Conto Energia avvenuta nel 2013.
Al 31 dicembre 2015 gli impianti fotovoltaici installati in Italia risultano 688.398, cui corrisponde una potenza pari a 18.892 MW. Particolarmente interessante è la loro distribuzione in funzione delle classi di potenza. Gli impianti di piccola taglia (potenza inferiore o uguale a 20 kW) sono 626.472 e rappresentano, quindi, oltre il 90% degli impianti installati in Italia.
Nel solo 2015 sono stati installati 40.202 impianti, la quasi totalità di potenza inferiore ai 20 kW, 1.091 di potenza compresa tra i 20 ed i 200 kW e solo 65 di potenza superiore. Particolarmente impietoso risulta il confronto con il numero di impianti installati negli anni precedenti: 52.062 nel 2014, 109.762 nel 2013 e 151.071 nel 2012. Ricordo che nel 2010 furono installati 2.326 MW (nel 2015 solo 297,8 MW) composti per oltre il 60 % da impianti che superavano i 200 kW.
Il parametro che meglio di altri ci consente di valutare la tendenza del settore ad orientarsi verso impianti di piccole dimensioni è la taglia media annua degli impianti che è passata da 53,4 kW nel 2011 a 7,1 kW nel 2015.
La gran parte della potenza installata nel corso dell’anno 2015 si è concentrata principalmente al Nord Italia, con la Lombardia che detiene il primato (14,5%), seguita da Veneto ed Emilia Romagna (13,0%). Al Centro si distinguono il Lazio e la Toscana, rispettivamente con il 6,6% e il 6,2% della potenza complessiva. Al Sud, infine, si affermano Sicilia e Campania, rispettivamente con l’8,8% e il 6,9% della potenza installata in Italia nel 2015.
Mercato fotovoltaico in Italia: cosa succede nel 2016?
I primi mesi dell’anno sembrano confermare il trend del 2015, con una leggera diminuzione della potenza installata e gli impianti di piccola taglia che continuano ad essere i più gettonati nonostante la recente riforma delle tariffe elettriche che, almeno per la maggior parte degli italiani, ha ridotto il risparmio ottenibile.
Nonostante il panorama dipinto dal GSE non sia del tutto idilliaco, quello del fotovoltaico è un settore che nei prossimi anni potrebbe riservarci delle piacevolissime sorprese, prima fra tutte l’energy storage, la possibilità, cioè, di immagazzinare l’energia autoprodotta. È già un po’ di tempo che il sistema è presente sul mercato ma, ad oggi, sono ancora lunghi i tempi di rientro dall’investimento.
Sicuramente tra qualche anno, quando lo sviluppo tecnologico delle batterie e le economie di scala consentiranno una riduzione dei costi, il settore vedrà una crescita significativa.
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