Ecobonus 65%: le ultime due Manovre di fine anno (Legge di Stabilità 2015 e Legge di Stabilità 2016) hanno arricchito di ulteriori e nuove tipologie di lavori che possono fruire delle detrazioni in materia di riqualificazione energetica. Si è pertanto ampliato il novero di possibilità messe in campo dallo strumento anticiclico che incentiva cittadini, progettisti ed imprese a riqualificare in maniera virtuosa il patrimonio edilizio italiano, partendo dalle singole abitazioni e condomini.
Lo scorso anno è stata la volta delle schermature solari: approfittiamo dell’arrivo (a dir la verità un po’ differito e timido) dell’estate per illustrare in maniera sintetica quali sono gli incentivi sotto forma di detrazioni fiscali introdotti nell’ordinamento italiano e a disposizione dei contribuenti italiani. Ricordiamo che queste agevolazioni avranno valore (65%) fino al 31 dicembre 2016 (non è ancora certa la proroga al 2017). La legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) ha inserito nell’elenco degli interventi agevolabili:
1. L’acquisto e posa in opera di schermature solari indicate nell’allegato M del decreto legislativo 311/2006 fino ad un valore massimo di 60mila euro;
2. Impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fino ad un valore massimo della detrazione di 30mila euro.
Ecobonus schermature solari
Ma cosa si intende di preciso con il termine schermature solari? In tale direzione giunge in soccorso l’ENEA: le schermature possono essere definite come tali solo se:
– sono poste a protezione di una superficie vetrata;
– sono applicate in modo solidale (ovverosia in aderenza) con l’involucro edilizio. Pertanto non liberamente montabili e smontabili dal singolo utente;
– sono mobili (se fossero fisse o semi-fisse impedirebbero il necessario irraggiamento nei mesi invernali, fondamentali per un corretto risparmio energetico).
– sono tecniche (non di mero decoro).
Le schermature solari possono essere di diverse tipologie: interne, esterne o integrate ai vetri, ma anche in combinazione con vetrate oppure autonome (c.d. aggettanti).
Alcuni esempi pratici di schermature solari? Chiusure oscuranti (come ad esempio persiane e tapparelle), frangisole, tende da sole (a veranda, a rullo, cappottine mobili), pergole (sia caratterizzate da schermo in tessuto che da lamelle in alluminio orientabili), chiusure tecniche oscuranti, rulli avvolgibili.
Un esempio di scuola di prodotto che deve essere escluso dall’elenco sopramenzionato è il gazebo, a causa della sua mancanza di connessione diretta con l’edificio principale.
Per analizzare le problematiche legate alla realizzazione di edifici a “consumo energetico quasi zero” (nZEB), edifici il cui basso fabbisogno energetico è significativamente coperto da energia proveniente da fonti rinnovabili, in connessione anche con l’utilizzo efficace delle schermature solari consulta l’e-book di Ediltecnico intitolato Progettare edifici NZEB in clima mediterraneo.
Leggi anche l’articolo Schermature solari: le 4 cose da sapere sull’applicazione dell’Ecobonus 65%.
Generatori a biomassa
In questa seconda categoria di incentivo, l’intervento si configura come sostituzione totale o parziale del vecchio generatore termico oppure alla stregua di nuova installazione, sempre su edifici esistenti. Si tratta di interventi agevolabili sia per le singole unità abitative che per interventi di riqualificazione globale degli edifici (in quest’ultimo caso la detrazione massima è di 100mila euro): in tale ultima e specifica circostanza è necessario che l’opera coinvolga l’intero edificio consentendo inoltre allo stesso di raggiungere un omogeneo e ben definito indice di prestazione energetica.
Tra le tipologie di generatori che rientrano nell’agevolazione si annoverano:
– caldaie a biomasse;
– stufe a combustibile solido;
– apparecchi alimentati a pellet (per il riscaldamento domestico).
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