I professionisti tecnici si scagliano contro quello che può essere icasticamente definito come caos spacciato per semplificazione: questa la sintesi estrema di quello che sta accadendo in questi giorni con riferimento alle polemiche provocate dallo spot televisivo del Governo sulle misure di semplificazione edilizia contenute nel Decreto Sblocca Italia.
I professionisti tecnici insorgono
A scattare per primi sono stati proprio i rappresentanti degli addetti ai lavori, da Confedertecnica al Consiglio nazionale dei Geometri e Geometri laureati, passando per i vari Consigli nazionali degli ordini: il presidente del CNGeGL, Maurizio Savoncelli ha prontamente inviato una lettera al presidente del Governo Matteo Renzi e ai responsabili dei dicasteri e delle commissioni parlamentari delle finanze e del tesoro per sottolineare i potenziali rischii che lo spot contiene.
Il polverone si è sollevato con riferimento ad una specifica questione: ovverosia ad un passaggio dello spot governativo nel quale si afferma che le variazioni catastali a seguito di interventi edilizi di ristrutturazione saranno effettuate automaticamente dal Comune nel quale insiste l’immobile oggetto dei lavori. Tale misura è appunto contenuta all’art. 17, comma 1, lettera c), punto 3) dello Sblocca Italia.
“Si tratta di uno spot che fornisce informazioni illusorie e sbagliate, raccontando una realtà ancora in divenire e sulla quale diversi sono gli aspetti che contestiamo”, afferma Calogero Lo Castro, presidente di Confedertecnica, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Ediltecnico (leggi qui l’intervista integrale).
Procedure catastali: un potenziale caos senza precedenti
Ancora più duro è Mauro Savoncelli del CNGeGL: a suo parere, invece che semplificare le procedure catastali tale previsione potrebbe generare un caos senza precedenti. “Il timore per l’introduzione di questa norma – spiega Savoncelli nella lettera inviata al Governo – è di provocare un disallineamento dei dati con conseguenti ritardi nell’aggiornamento della banca dati catastale e l’inopportuna vanificazione delle disposizioni sulla dichiarazione in catasto dei fabbricati non censiti”. In seconda battuta, gli 8mila Comuni italiani sarebbero attrezzati per affrontare ciò? A parere dei Geometri la risposta è evidentemente negativa.
In ulteriore istanza, osservando il tema dall’angolo visuale dei professionisti tecnici, emerge anche la necessità di tutelare la categoria delle libere professioni: le operazioni di accatastamento, infatti, sono da sempre un’attività seguita dai professionisti. Insomma, tramite queste misure si configurerebbe l’ennesimo schiaffo alla categoria delle professioni tecniche.
La visione degli Architetti
Nel famigerato spot governativo si afferma inoltre che grazie alle misure contenute nello Sblocca Italia, per qualsiasi lavoro di ristrutturazione edilizia sarà necessaria soltanto la comunicazione al Comune della fine lavori da parte del committente, senza prevedere la presenza e la consulenza di un professionista tecnico abilitato. Un messaggio inaccettabile secondo Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti: “Per come è elaborato lo spot sembra quasi che il cittadino possa fare tutto autonomamente, ma non è così. La legge prevede un progetto e, quindi, un professionista che lo firmi. Poi si dice di inviare tutto online, ma dove? Nel mondo dei sogni, visto che i Comuni attrezzati sono pochissimi. Insomma, un vero pasticcio. E la delusione dei cittadini sarà enorme”.
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