Semplificazione adempimenti, snellimento dei tempi amministrativi, sburocratizzazione: sono questi i punti tematici salienti contenuti nel “pacchetto semplificazioni” che proprio questa mattina transita in Consiglio dei Ministri per un esame approfondito. Il provvedimento è volto a facilitare e a rendere più rapidi tutti gli adempimenti nel settore dell’edilizia.
A presentarlo è il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, la quale è anche la figura che funge da riferimento istituzionale per la messa a punto complessiva dell’importante provvedimento. Tra i punti più interessanti contenuti all’interno del pacchetto di misure vi sono maggiori certezze per la SCIA, innovazioni per gli interventi in zone sismiche, modifiche al concetto di sopraelevazione e un deciso alt alla attività di autotutela da parte dell’amministrazione pubblica per arrestare i lavori.
Ma ecco l’elenco delle misure di semplificazione previste con maggiore dettaglio:
– Accelerazione dei tempi per gli interventi che richiedono il permesso edilizio e rilevante semplificazione per quanto riguarda le varianti a tali tipologie di progetti.
– Cancellazione della possibilità per l’Amministrazione pubblica di procedere alla revoca (o annullamento) in autotutela (invocando pertanto l’interesse pubblico) di interventi edilizi avviati mediante SCIA o DIA.
– Nuova definizione degli interventi in zona sismica distinguendo gli interventi più complessi (più pericolosi per l’incolumità pubblica) da quelli tipo secondario od accessorio, riservando solo a questi ultimi una procedura di approvazione molto più snella e rapida.
– Trasformazione del concetto di sopraelevazione: quest’ultima verrà consentita senza limite alcuno, a patto che la costruzione sia in grado di fare fronte alla superfetazione (e che il piano regolatore lo consenta).
– Dimezzamento dei tempi del termine per istruire il permesso di costruire (60 giorni) con riferimento ai Comuni oltre i 100mila abitanti (a patto che il progetto non sia reputato dal responsabile del procedimento particolarmente complesso).
– Modifica della definizione di restauro all’interno del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/201): viene infatti ora richiamata la definizione coniata nel 2004 che fa riferimento al restauro come un intervento diretto sul bene mediante una articolazione di operazioni finalizzate al recupero del bene stesso, alla sua integrità materiale e alla protezione e diffusione dei valori culturali da esso incarnati.
Il “pacchetto semplificazioni” non fa altro che anticipare tutta una serie di misure che mirano a snellire ed alleggerire tutto il carico di adempimenti che pesa come zavorra sulle possibilità di ripresa del paese, anche nell’attesa della nuova ed importantissima disciplina organica in materia di appalti.
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