L’immagine termica o termogramma è l’immagine ottenuta con una termografia. L’obiettivo di questo post è di fornire alcuni consigli per ottenere un termogramma di un edificio ineccepibile. Si forniranno alcune indicazioni riprese da alcuni post pubblicati in passato dal nostro blogger ing. Fabrizio Dellachà, ma ancora totalmente attuali ed affidabili.
Partiremo dai fattori da tenere presente quando si scatta un termogramma e forniremo alcune indicazioni su quali modifiche apportare ai propri software e nelle termocamere per risultati perfetti.
Termografia in edilizia: i consigli per scattare il termogramma senza errori
Preliminarmente è sempre buona norma annotare le condizioni dell’ambiente, misurarle e documentarle, ove necessario, per un’analisi successiva delle immagini termiche. In questo modo, infatti, sarà più semplice individuare eventuali anomalie riscontrate, consultando le note riguardanti le condizioni nelle quali si è effettuata la termografia.
Tutte le fonti di interferenza dovranno essere prevenute o, nel caso non sia possibile, schermate. Occorre assicurarsi che la superficie dell’oggetto della misura della termografia sia priva di fonti ottiche e termiche di interferenza.
Quando si effettua la misura occorre cambiare posizione, per individuare qualunque riflessione. Occorre tenere conto, infatti, che le riflessioni si spostano, mentre le caratteristiche termiche dell’oggetto restano nello stesso posto, anche se cambia l’inclinazione.
Altri consigli, espressi in maniera sintetica, sono i seguenti:
1. L’area di misura non deve mai essere più grande dell’oggetto di misura.
2. Mantenere la distanza di misura quanto più piccola possibile.
3. Usare una lente appropriata per il vostro tipo di misura (teleobiettivo o grandangolo).
4. Per una misura esatta dei dettagli rilevati durante la termografia, si raccomanda di usare un cavalletto.
5. La forma ed il disegno dell’oggetto di misura deve essere noto, al fine di poterne identificare correttamente le caratteristiche termiche.
6. Utilizzare una termocamera con una fotocamera digitale integrata in modo da poter usare immagini reali per l’analisi comparativa tra fotogramma e termogramma in un momento successivo.
Il termogramma perfetto: le modifiche da apportare a termocamera e software di analisi
Alcune semplici modifiche di impostazione sulla termocamera e nelle opzioni dei software di termografia per l’analisi e post produzione consentono di ottenere dei risultati sorprendenti e avere un termogramma ineccepibile.
Tra le prime impostazioni da variare in base alla situazione specifica sono quelle relative all’emissività e alla compensazione della temperatura riflessa (RTC). È importante scegliere una paletta di colori adeguata (ferro, arcobaleno, ecc.). In base alla paletta di colori, infatti, si otterrà un termogramma a contrasto elevato e, quindi, facile da interpretare.
La scala della temperatura va regolata manualmente. In questo modo si potrà migliorare la gradazione di temperatura o il colore del termogramma.
Infine, quando si scatta un’immagine termica (termogramma), bisogna sempre prestare attenzione a due particolari fattori: la scelta del giusto campo d’inquadratura e la corretta messa a fuoco dell’immagine termica sull’area rilevante per la misura.
Come con una normale fotografia digitale, infatti, non si potranno successivamente modificare né il campo d’inquadratura né l’immagine, una volta che l’immagine termica è stata salvata.
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