Imu, è scontro tra Governo e Comuni sul gettito derivante dall’imposta

Scarica PDF Stampa

Non c’è accordo tra il Governo Monti e l’Anci, associazione dei Comuni italiani sul gettito totale derivante dal pagamento dell’Imu.

“Il governo non deve stupirsi delle nostre previsioni di introiti ai Comuni che possono variare da un minimo di uno fino a 2,5 miliardi di euro come calo del gettito a livello di imposte comunali“.

Così ha puntualizzato il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, al termine dei lavori dell’ufficio di presidenza dell’Anci.

Delrio chiede al governo di “separare la quota erariale da quella municipale, operando contestualmente per dar vita ad una ‘mini patrimoniale’ e ad una revisione dei valori per i possessori della seconda casa, soprattutto per chi ne ha più di una”.

Relativamente ai dubbi espressi dal sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani sulla riduzione delle entrate provocate dall’Imu, Delrio ha spiegato “di non essere d’accordo con il governo, ma questo è un dibattito che è ormai in corso da mesi. Speriamo di sbagliarci – ha avvertito – ma se mancheranno introiti saremo costretti ad aumentare le aliquote”.

Inoltre, ha concluso, “vorrei ricordare che sull’Imu prima casa le nostre stime erano giuste, cosa che il governo ha poi debitamente riconosciuto”.

Il Governo ha subito precisato che “la notizia di un ammanco di 2,5 miliardi di euro, diffusa attraverso le stime elaborate dall’IFEL, l’Istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci, sulla base delle previsioni di gettito formulate dai Comuni non deve generare allarmismo”.

“Le stime dell’esecutivo – si legge in un comunicato stampa sul sito dell’esecutivo – sono basate sui dati relativi a tutti gli immobili censiti negli archivi del Catasto integrando le informazioni relative alle rendite catastali con i dati riportati nelle dichiarazioni dei redditi dei proprietari e con i versamenti ICI trasmessi telematicamente al Dipartimento delle Finanze”.

Di contro la stima di gettito diffusa dall’IFEL si basa su dati che una quota minoritaria di Comuni (solo il 15% del totale) ha fornito rispondendo ad un questionario. Non si tratta quindi di un campione rappresentativo – prosegue il comunicato -. I dati sui quali si basa la stima IFEL, come peraltro indicato nel loro stesso documento, soffrono del problema di “autoselezione” del campione costituito solo dai Comuni che hanno scelto di rispondere al questionario, che segnalano prevalentemente ammanchi di gettito”.

Il Governo ricorda infine che l’attività di valutazione degli effetti finanziari di una imposta nuova e così importante é stata il frutto di un lungo e attento confronto tra le strutture tecniche ministeriali e l’ANCI e l’IFEL culminato in accordi sulla metodologia di ripartizione territoriale del gettito complessivo siglati in sede di “Tavolo tecnico della finanza locale” .

I dati pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze e utilizzati dai sindaci per la predisposizione dei bilanci di previsione – conclude il comunicato –  sono quindi il risultato di una ripartizione del gettito IMU effettuata in base a quanto concordato con ANCI e IFEL”.

Redazione Tecnica

Tag

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento