Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la possibilità, con le nuove norme sulla semplificazione, di adottare la nuova disciplina della tassa di scopo denominata “Imu-bis” perchè avrebbe la stessa base imponibile e di calcolo dell’Imposta Municipale Unica.
Si tratterebbe della vecchia imposta di scopo rivisitata con un emendamento approvato nei giorni scorsi con alcune differenze: estensione alle prime case, applicazione per il doppio del tempo, fino a 10 anni dai 5, e finanziamento del 100% delle opere .
Ai comuni dovrebbe essere data la facoltà di scegliere l’aliquota, i tempi di imposizione e l’emissione del regolamento che disciplina l’imposta.
Il premier Monti ha precisato che una seconda tassa sulla casa “non è nella mente del governo”.
Confedilizia chiede però all’esecutivo guidato dal professore di fare marcia indietro e di correggere il testo: “deve infatti ancora passare al Senato – spiega Corrado Sforza Fogliani e li si misureranno le vere intenzioni di governo e partiti politici”.
Secondo il presidente di Confedilizia, “in una settimana si può comodamente fare, perché in meno giorni sé fatto ben di più, si è fatta una manovra.
Se la politica deve recuperare credibilità, si può cominciare da qua, politici e tecnici delle finanze non possono continuare ad imporre i loro immotivati ‘niet’. In un momento come questo, rompere la diga dell’austerità e consegnare ai Comuni questa bomba ad orologeria è gravissimo, come molti esponenti politici hanno già rilevato. Se passasse l’Imu bis e la briglia sciolta per i Comuni – conclude – chi può più credere agli appelli al rigore?”.
Fonte: Ansa
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