Il tetto in legno rappresenta una delle soluzioni tradizionalmente più usate nel mondo dell’edilizia fin dall’antichità.
Questo impianto costruttivo è basato su un sistema costituito da una struttura principale e da due orditure (una principale e una secondaria).
La struttura principale è composta dalle capriate. Quando parliamo di capriata intendiamo un elemento architettonico, formato da una travatura reticolare piana posta in verticale e usata come elemento base di una copertura a falde inclinate. Questo sistema costruttivo è formato dai seguenti elementi:
• i puntoni che sono travi che seguono l’andamento delle falde;
• il monaco (o ometto) che ha la funzione di collegare alla sommità i due puntoni;
• la catena (o tirante) che collega i puntoni inferiormente.
La capriata ha il vantaggio di annullare le spinte orizzontali grazie al suo sistema triangolare nel quale l’elemento orizzontale (catena) elimina le spinte di quelli inclinati (puntoni), evitando a questi di aprirsi. Ecco perché il sistema rientra tipicamente tra le strutture non spingenti dell’architettura.
Alcuni esempi di capriate sono:
- quella “semplice”, che permette di coprire luci di circa 6/7 metri;
- la cosiddetta “capriata palladiana” con la quale è possibile aumentare la luce fino a 15 metri. Questa tipologia costruttiva, rispetto alla capriata semplice, prevede la presenza di altri elementi, detti “saette” che collegano ulteriormente in posizione intemedia, i puntoni al monaco;
- la “capriata zoppa con controcatena”, utilizzata per tetti a falda unica e luci minori di 4 metri;
- la“capriata composta” che prevede la presenza di due catene e può essere utilizzata per luci tra i 12 e i 15 metri.
Come abbiamo visto, si tratta di un sistema funzionale e di grande pregio ingegneristico, che ovviamente, causa natura del materiale e del fattore tempo richiede manutenzione e interventi di consolidamento.
Ecco perché è importante dare uno sguardo al mondo delle capriate in legno, per capire il valore della prevenzione e della preservazione del patrimonio immobiliare e delle tecniche costruttive tramandate.
Presentazione del video, interviste e spunti di riflessione sul ruolo del tecnico
Presentato da Sicurtecto, il docufilm “Col naso all’insù” celebra le capriate in legno, da sempre simbolo dell’ingegno costruttivo. Il video ha un’introduzione fuori dagli schemi, che richiama il bisogno primordiale di protezione da cui è nato il concetto di “casa” e da cui si è evoluta l’edilizia come la conosciamo oggi.
Entrando nel cuore del docufilm troviamo invece interviste a docenti universitari, esperti e professionisti che propongono stimoli, innovazioni e spunti di riflessione non sempre comodi.
Il tema sono le capriate in legno: nate da prima che nascesse l’ingegneria, ancora oggi dimostrano di avere un ruolo importante all’interno dell’edilizia. Ma cosa le rende così interessanti? Cosa c’è da imparare ancora oggi? Che opportunità aprono ai tecnici?
Ma oltre al tema tecnico c’è molto di più. C’è l’ingegno di uomini che, ieri come oggi, partono da intuizioni per portare l’evoluzione nel mondo dell’edilizia. C’è la passione verso un lavoro ricco di sfide e di soddisfazioni. C’è la difficoltà con cui i tecnici si devono confrontare ogni giorno. C’è la volontà di presidiare una cultura costruttiva che fa parte del nostro passato e che spetta a noi portare nel futuro. C’è l’ispirazione a camminare col naso all’insù, perché abbiamo un patrimonio bellissimo e spetta a noi prendercene cura.
Vale la pena prendersi 15 minuti di pausa dal lavoro di tutti i giorni e guardarsi questo docufilm, per ricordare, ancora una volta, da cosa nasce l’edilizia e dove ci può portare. Quanto sia importante conoscere questo tipo di elementi strutturali per intervenire in maniera preventiva sul patrimonio esistente nel paese.
Qui il trailer, ma vi invitiamo a vedere la versione integrale sulla pagina ufficiale:
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