Fondi sicurezza ponti e viadotti. Decreto in Gazzetta per la ripartizione di 1,15 miliardi di euro

Vediamo nel dettaglio quali sono le percentuali di ripartizione previste per ciascuna regione e quali sono i criteri scelti per distribuire le risorse sul territorio

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È in Gazzetta Ufficiale il Decreto che ripartisce le risorse destinate alla manutenzione straordinaria e alla ricostruzione di nuovi ponti per la rete viaria di competenza di Province e Città metropolitane.

Si tratta di fondi per 1,15 miliardi di euro distribuiti negli anni 2021-2022-2023.

Stiamo parlando del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili 7 maggio 2021 recante “Ripartizione ed utilizzo dei fondi previsti dall’art. 49 del decreto-legge 14 agosto 2000, n. 104, convertito con modificazioni dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti, con problemi strutturali di sicurezza, della rete viaria di province e città metropolitane”.

Vediamo nel dettaglio quali sono le percentuali di ripartizione previste per ciascuna regione e quali sono i criteri scelti dal Governo per distribuire le risorse sul territorio.

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Fondi sicurezza ponti e viadotti 2021-2022-2023. Le risorse per ciascuna regione

Le risorse possono essere utilizzate per: censimento, classificazione del rischio, verifica della sicurezza, progettazione, direzione lavori, collaudo, controlli in corso di esecuzione e finali, nonché altre spese tecniche necessarie per la realizzazione (rilievi, accertamenti, indagini, allacci, accertamenti di laboratorio etc.) e l’eventuale monitoraggio strutturale, comprese le spese per l’effettuazione di rilievi, di studi e rilevazioni di traffico, del livello di incidentalità, dell’esposizione al rischio.

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Nel decreto MIMS firmato dai Ministri Giovannini e Franco, si legge che il Programma triennale è sviluppato sulla base:

  • della conoscenza delle caratteristiche geometriche e dello stato dell’infrastruttura, del traffico, della vulnerabilità territoriale rispetto ad azioni naturali e dell’esposizione al rischio;
  • dell’analisi della situazione esistente;
  • della previsione dell’evoluzione.

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Le risorse sono state distribuite sulla base di tre parametri: consistenza della rete viaria; parco circolante mezzi; vulnerabilità fenomeni naturali.

Le percentuali, destinate a ciascuna regione sono:

  • Emilia-Romagna – 10,96%
  • Lombardia – 10,62%
  • Toscana – 10,11%
  • Sicilia – 8,22%
  • Campania – 7,6%
  • Piemonte – 6,83%
  • Veneto – 6,6%
  • Lazio – 6%
  • Calabria – 5,68%
  • Puglia – 5%
  • Abruzzo – 4,68%
  • Marche – 4,5%
  • Liguria – 3,29%
  • Sardegna – 3,17%
  • Umbria – 2,24%
  • Molise – 2,19%
  • Basilicata – 2,18%

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Quali sono i criteri di ripartizione delle risorse?

Il Decreto si compone di otto articoli più tre allegati. All’articolo 2 si legge che il calcolo del piano di riparto delle risorse a ciascun criterio sono attribuiti i seguenti pesi di ponderazione:

  • consistenza della rete viaria – peso 25 per cento, articolato nei seguenti parametri:
    • estensione totale – peso 80 per cento;
    • estensione montana – peso 20 per cento;

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  • parco circolante mezzi – peso del 25 per cento, articolato nei seguenti parametri:
    • numero motocicli e motocarri – peso del 10 per cento;
    • numero di autovetture – peso del 30 per cento;
    • numero di mezzi pesanti – peso del 60 per cento;
  • vulnerabilità fenomeni naturali, peso del 50 per cento, articolato secondo i seguenti parametri:
    • media delle accelerazioni massime al suolo previste per ogni comune ricadente nel territorio provinciale – peso 40 per cento;
    • media delle accelerazioni minime al suolo previste per ogni comune ricadente nel territorio provinciale – peso 20 per cento;
    • area a rischio frana elevato o molto elevato – peso 20 per cento;
    • area a rischio alluvioni elevato – peso 20 per cento.

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La sicurezza dei ponti stradali esistenti

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Foto:iStock.com/

Redazione Tecnica

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