Detrazione per ristrutturazione ancora al 50% per il 2026 sulla prima casa: il ribasso sarà rimandato al 2027. Ancora un anno con le stesse regole anche per l’Ecobonus. È questo l’accordo raggiunto sulla Manovra nelle ultime ore. Sarà confermata ancora per un anno anche l’aliquota del 36% per gli altri immobili, che non scenderà al 30% come programmato.
Nessuna indicazione invece per quanto riguarda il Bonus Barriere Architettoniche e il Bonus Mobili ed Elettrodomestici in scadenza entrambi a fine anno. La presentazione della legge di Bilancio al Parlamento è in programma per il 15 ottobre, e solo allora si avranno certezze. Intanto ecco il riepilogo delle regole attuali.
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La riduzione prevista dal 2026
Come sappiamo, la legge di Bilancio per l’anno in corso ha previsto criteri più stringenti per il Bonus Ristrutturazioni, limitando l’aliquota più elevata (50%) alla prima casa e fissando l’aliquota del 36% per gli altri appartamenti, e introducendo ulteriori riduzioni per gli anni successivi. In base a quanto previsto attualmente, infatti, verrebbe ridotto al 36% per la prima casa a partire dal 1° gennaio 2026, mentre l’aliquota per per gli altri immobili, attualmente al 36% dovrebbe scendere al 30%. Ulteriore ribasso dal 2027. Le stesse aliquote differenziate riguardano anche l’Ecobonus, che però è in scadenza al 31 dicembre 2027.
Il concetto di abitazione principale
Ai fini della detrazione, per abitazione principale si intende quella nella quale il proprietario abita e risulta residente, oppure quando si tratta di casa di proprietà ma nella quale è residente solo un proprio familiare, a patto di non avere altre case intestate. L’agevolazione con l’aliquota più elevata è ammessa anche per chi compra una casa da ristrutturare, a patto di trasferire la residenza al termine dei lavori.
Sulla base di queste precisazioni contenute nelle norme, in caso di comproprietà, quando non tutti i proprietari abitano nell’appartamento, gode della detrazione del 50% solo chi è residente.
Le pertinenze seguono l’abitazione principale per regole e aliquote. Bonus al 50% anche per chi realizza, o acquista dal costruttore un box auto, come pure per chi acquista un appartamento all’interno di un immobile ristrutturato da impresa. Stesse aliquote anche nel caso del sismabonus o del sismabonus acquisti.
L’aliquota al 36% per gli altri casi e le altre case
Quando non si tratta di prima casa la detrazione viene riconosciuta con l’aliquota del 36%. La differenza vale anche nel caso dei lavori condominiali: la destinazione ad abitazione principale deve esistere entro la fine dei lavori condominiali, altrimenti la detrazione sarà riconosciuta con aliquota al 36%.
Il 36% è previsto infine nel caso in cui a pagare le spese non sia il proprietario ma un suo familiare, purché si tratti di familiare anagraficamente convivente prima dell’avvio dei lavori. Da vedere quindi se la decisione di privilegiare “selettivamente” le prime case preannunciata da Giorgetti per il 2026 coinvolgerà o meno questa aliquota. Se non ci sarà la proroga secca scenderà al 30%.
Interventi e spese
Il Bonus Ristrutturazioni è ammesso per tutti gli interventi che rientrano nella manutenzione straordinaria, anche quando si tratta di edilizia libera e non sono necessarie comunicazioni al Comune. In questo caso è sufficiente una semplice autocertificazione. Rientra nella detrazione anche l’installazione dei pannelli solari.
Obbligatorio il pagamento con il bonifico parlante. Per l’aliquota applicabile sull’agevolazione fa testo esclusivamente la data di pagamento, a prescindere da quando si concludono i lavori.
Ecobonus, stesse regole ma tetti di spesa diversi
Anche l’Ecobonus segue le stesse regole: 50% per l’abitazione principale, 36% per tutti gli altri casi. Diversamente dal Bonus Ristrutturazioni, però, i tetti di spesa variano in quanto il meccanismo prevede un tetto in cifra fissa all’agevolazione che si può avere e che varia in relazione alla tipologia di lavori effettuati. Quindi l’ammontare della spesa ammessa cambia con i lavori.
Da quest’anno poi è esclusa dall’Ecobonus, come pure dal Bonus Casa, la sostituzione dell’impianto con caldaie che vanno solo a gas, anche se sono a condensazione di ultima generazione, nel rispetto del divieto entrato in vigore nel rispetto delle norme comunitarie. La precisazione in questo senso è stata introdotta proprio nella legge di Bilancio per il 2025, e non è detto che quest’anno non possano esserci altre sorprese da questo punto di vista.
Già in passato, ad esempio, per alcuni interventi di Ecobonus il governo ha ridotto l’aliquota dal 65% al 50% ritenendoli meno efficienti dal punto di vista energetico. Tra l’altro più volte nello stesso governo si è ipotizzata una revisione del meccanismo, con la volontà di agevolare in termini fiscali solo gli interventi più performanti, proprio nel rispetto delle indicazioni europee. Ci sarebbe quindi margine per eventuali interventi al di là della conferma dell’aliquota.
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