Bonus 50 Restauro immobili storici tutelati, richieste al via

Per gli interventi conservativi previsto un credito di imposta del 50% per un importo massimo di 100 mila euro. Ecco come fare domanda

Aggiornamento dell’1 febbraio 2022: Al via da oggi, 1 febbraio 2022, e fino al 28 febbraio, le istanze per accedere al cosiddetto Bonus 50 restauro immobili storici tutelati, il credito d’imposta per le spese sostenute per interventi conservativi volti alla manutenzione, protezione e restauro degli edifici di interesse storico e artistico (sostenute nel 2021).

Le domande devono essere inviate all’indirizzo Pec fondorestauro@mailcert.beniculturali.it, compilando l’apposito modulo predisposto dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura (Dg Abap) >> scaricalo qui

Questa agevolazione è stata finanziata con 2 milioni di euro fino al 2022, di cui 1 milione per il 2021 e 1 milione per il 2022. Il fondo, istituito con la legge di conversione al Decreto Sostegni Bis, è unicamente per il restauro e altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico-artistico. La misura fa parte di una serie di novità introdotte dal provvedimento normativo. Qui abbiamo spiegato nel dettaglio quali sono >> Sostegni Bis: novità su bonus restauro, aiuti professionisti, rincaro materiali e Mobility Manager

Vediamo nel dettaglio chi può beneficiare del Bonus 50 Restauro e come funziona la detrazione disciplinata dal decreto attuativo del ministro della Cultura, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze (si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), che va a stabilire i criteri e le modalità di gestione e di funzionamento del Fondo, nonché le procedure per l’accesso alle sue risorse.

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Bonus 50 restauro, i beneficiari

Tra i beneficiari rientrano le persone fisiche che detengono, al di fuori dell’esercizio di impresa, gli immobili di interesse storico e artistico, tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004).

Per chi ne ha diritto sarà riconosciuto un credito di imposta per le spese sostenute nel 2021 e nel 2022 per la manutenzione, la protezione ed il restauro di tali immobili.

Il Bonus 50 restauro è valido per interventi conservativi e di ristrutturazione realizzati su immobili di interesse storico e artistico soggetti alle disposizioni di tutela previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Riduzione del rischio sismico degli edifici storici in muratura

L’Italia è certamente il Paese che più di ogni altro è caratterizzato dal connubio di un alto numero di edifici storici e di terremoti. Le problematiche tecniche ed economiche degli interventi sugli edifici esistenti sono pertanto diventate prevalenti nell’attività degli ingegneri edili e degli architetti. Un settore particolarmente ampio, oggetto del presente volume, è quello della stabilità delle costruzioni in muratura soprattutto per la specificità del loro comportamento e delle soluzioni tecniche più efficaci per il loro consolidamento.L’opera tratta delle procedure per la conoscenza, l’analisi e la definizione degli interventi per la riduzione del rischio sismico, congruenti con il comportamento degli edifici esistenti in muratura.In questo manuale è illustrato un nuovo approccio recepito dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e dalla relativa circolare esplicativa che deriva dalla lunga esperienza italiana sugli edifici monumentali, ma che è applicabile sull’intero patrimonio edilizio storico in muratura. In particolare, data l’ormai cronica ristrettezza dei finanziamenti, viene affrontata la rilevante problematica delle “priorità” nella scelta degli interventi e degli edifici su cui intervenire, con l’obiettivo di migliorarne la performance complessiva.

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Bonus 50 restauro, Cessione credito e cumulabilità

Il credito di imposta è riconosciuto nella misura massima del 50%, per un importo massimo di 100 mila euro, ed è utilizzabile in compensazione. Nel Sostegni Bis si legge che il credito d’imposta spetta a condizione che l’immobile non sia utilizzato nell’esercizio di impresa.

>> Bonus edilizia, sconto o cessione credito: istruzioni

A differenza del bonus ristrutturazioni, il bonus 50 restauro consiste in una detrazione fiscale da ripartire in 10 anni. Per chi può utilizzare tale credito in compensazione potrebbe quindi risultare più conveniente questo bonus rispetto al bonus ristrutturazioni. Attenzione, non vanno confusi i due bonus. Qui spieghiamo bene come funziona il bonus ristrutturazione che consiste in una detrazione Irpef del 50% per i lavori edili effettuati in casa >> Bonus Ristrutturazione al 50% (ancora) fino al 2024

Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24, presentato attraverso i servizi telematici dall’Agenzia delle entrate dal decimo giorno successivo alla comunicazione del riconoscimento dell’agevolazione, o ceduto a terzi, istituti di credito compresi. Attenzione, è utilizzabile una sola volta.

Difatti, nel Ddl Sostegni Bis si legge che i beneficiari del credito di imposta possono scegliere tra l’utilizzo diretto del credito e la cessione.

Non è cumulabile con altri bonus e con la detrazione prevista dall’articolo 15 del Tuir per il restauro e la manutenzione di beni vincolati.

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Bonus 50 restauro, interventi ammessi

Il Fondo agevola gli interventi di restauro e conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico.

Per restauro, così come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali.

Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale, ovvero quegli interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente,
senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati al § 8.4.3 delle NTC 2018.

>> Messa in sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico: differenze

Tuttavia, l’agevolazione può essere richiesta anche per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sono invece esclusi i semplici adeguamenti di natura funzionale e tecnologica.

Gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da coloro che sono restauratori di beni culturali ai sensi della normativa in materia.

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Come accedere al Bonus 50 restauro?

Per ottenere il bonus è necessario presentare una domanda (esclusivamente in via telematica) al ministero della Cultura, direzione generale archeologia belle arti e paesaggio (Dg Abap).

>> Quando? Dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa (ora è quindi possibile inviare le domande per le spese sostenute nel 2021)

>> Come? Attraverso la compilazione del modello predisposto dalla Dg Abap, che dovrà essere inviato all’indirizzo Pec fondorestauro@mailcert.beniculturali.it

>> Cosa comunicare? Oltre al modello compilato, a corredo della domanda dovrà essere presentata anche la seguente documentazione:

  • istanza in bollo compilata con l’indicazione delle generalità dell’immobile e il codice fiscale del richiedente, sottoscritta digitalmente;
  • estremi del provvedimento di tutela;
  • copia del provvedimento di autorizzazione del progetto di restauro;
  • dichiarazione di assenza di contributi o contributi goduti;
  • dichiarazione di inizio e di fine dei lavori a firma dall’architetto;
  • consuntivo di spesa giurato a firma dall’architetto con l’indicazione degli interventi realizzati entro la fine dell’anno per cui si chiede il contributo;
  • elenco delle lavorazioni, ciascuna con il relativo costo, per le quali si chiede il credito d’imposta a firma dall’architetto;
  • documentazione fotografica a consuntivo.

>> Come avverrà l’assegnazione? Le istanze saranno verificate dalle Soprintendenze archeologia belle arti e paesaggio territorialmente competenti per poi essere comunicato esito e ammontare complessivo delle spese ammesse al tax credit alla Dg.

Poi un provvedimento del direttore generale riconoscerà credito e somma assegnata. La Dg invia all’Agenzia delle entrate, prima della comunicazione ufficiale agli interessati, i dati dei contribuenti ai quali è stato riconosciuto il credito d’imposta, con i relativi importi e le eventuali variazioni o revoche anche in seguito alle eventuali cessioni operate.

Infine, il credito d’imposta andrà indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso alla data del provvedimento di riconoscimento del beneficio. Può essere utilizzato soltanto in compensazione tramite F24, presentato esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle entrate, dal decimo giorno successivo alla comunicazione del suo riconoscimento.

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Diagnostica delle strutture esistenti

Il volume, concepito per essere utilizzato nella pratica quotidiana, sia dello studio professionale che della P.A. che si occupa di appalti e lavori pubblici, fornisce una guida di rapida e concreta consultazione dedicata alla diagnostica strutturale, per la corretta pianificazione degli interventi di controllo in situ e per l’efficace interpretazione dei risultati che ne conseguono.Il capitolo introduttivo propone una panoramica chiara e mirata degli aspetti generali che governano l’ambito dell’ingegneria diagnostica classificandone le competenze ed i riferimenti normativi, descrivendo nel dettaglio come progettare correttamente una campagna diagnostica alla luce delle norme vigenti, con particolare riferimento al cap. 8 delle NTC 2018 ed alla Circolare esplicativa n. 7 del 2019 e come scegliere di volta in volta le indagini più adatte allo scopo ed al risultato richiesti, anche attraverso comparazioni incrociate di costo, efficacia ed invasività.I capitoli successivi si occupano delle indagini su strutture in cemento armato, in muratura, in legno e di verifiche diverse su organismi strutturali singoli e composti, il testo affronta con un approccio diretto e pratico l’insieme delle più diffuse ed innovative tecniche diagnostiche, dedicando a ciascuna di esse un paragrafo specifico suddiviso, per chiarezza e semplicità di consultazione, in ambiti distinti ma correlati che descrivono ed approfondiscono: le normative di riferimento del metodo e la loro interpretazione, le basi teoriche e sperimentali su cui il metodo si basa, complete di approfondimenti critici e riferimenti bibliografici, gli scopi specifici e le metodologie esecutive corrette per l’efficace esecuzione secondo norma dell’indagine, la raccolta, l’elaborazione e l’interpretazione efficace dei risultati della campagna conoscitiva, i vantaggi e le incertezze intrinseci in ciascun metodo; il tutto corredato da esempi pratici corredati di calcoli e report esplicativi di prova.Alessandro BattistiIngegnere, si occupa da vent’anni di diagnostica sul patrimonio strutturale e infrastrutturale esistente in qualità di titolare dell’azienda CO.M.Sigma srl, che opera su tutto il territorio nazionale. Membro commissione controlli in cantiere di ISI (Ingegneria Sismica Italiana), consigliere nazionale CODIS (Ass. controllo, diagnostica e sicurezza strutture, infrastrutture e beni culturali), membro esperto commissione tecnica “Prove non distruttive” di UNI, relatore in convegni nazionali e internazionali di settore.

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Edifici storici: dalla modellazione agli interventi

Il patrimonio edilizio italiano comprende un gran numero di fabbricati edificati oltre cento anni addietro. Molti di essi, anche se non di valore storico e monumentale, sono caratterizzati da una peculiare bellezza, rappresentando, di fatto, delle opere uniche e irripetibili.Quando sorge la necessità di intervento su tali manufatti edilizi, è necessario un approccio tecnico rigoroso e consapevole delle specificità della struttura e delle sue logiche costruttive.Il presente manuale raccoglie testimonianze e modalità costruttive di questi edifici storici non monumentali, secondo la prevalente realizzazione in muratura laterizia. Nel testo si propongono le analisi delle tecniche costruttive passate mediante i contemporanei strumenti informatici, che consentono valutazioni e confronti. La modellazione dei fabbricati suggerita in quest’opera contribuisce a offrire ai progettisti soluzioni operative per le ristrutturazioni e la conservazione, sempre nell’ottica di intervenire nel recupero con modalità poco invasive e compatibili con tali edificazioni. In questo senso sono analizzati tutti gli elementi degli edifici storici: dalla calce ai laterizi, alle strutture (fondazioni, muri portanti, impalcati, archi e volte, tetti, ecc.) con un utile confronto tra la normativa e le tecniche del passato e attuali.Il volume ha quindi una finalità pratica di primo indirizzo verso ricerche più approfondite e, soprattutto, vuole stimolare l’interesse del lettore alla conoscenza dell’ampio e pregevole patrimonio storico del Paese.Corrado PrandiIngegnere civile edile laureato presso l’Università di Bologna. Svolge attività professionale dal 1979 occupandosi di fabbricati, nuovi ed esistenti, adibiti a varie destinazioni. Le opportunità offerte dal percorso professionale lo hanno portato ad una intensa attività relativa a interventi in zona sismica. Sostenitore della Fondazione Eucentre e consigliere segretario di ISI – Ingegneria Sismica Italiana.

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eBIM: Existing Building Information Modeling per edifici esistenti

La filiera delle costruzioni sta affrontando una profonda trasformazione come conseguenza della necessità di ripensare da un lato la propria competitività dall’altro l’effettiva sostenibilità, lungo l’intero ciclo di vita dell’opera, dei processi di progettazione, produzione e gestione del costruito, soprattutto esistente.La diffusione e la crescente accessibilità di tecnologie ICT integrate, quali gli strumenti Building Information Modeling, consentono oggi di supportare lo sviluppo di livelli di industrializzazione crescente della filiera, permettendo anche di recuperare l’esistente.Il nuovo Codice degli Appalti, il decreto BIM e la norma UNI 11337 rappresentano una parte del quadro normativo, in continua evoluzione, che consente già la possibilità di un’effettiva collaborazione tra pubblico e privato per il raggiungimento degli standard minimi già adottati.La presente opera affronta tali tematiche con riferimento al più complesso progetto dell’intervento sul costruito, trattando:• l’integrazione dei dati da rilievo integrato al modello BIM del progetto;• la gestione dei processi e delle procedure per lo scambio delle informazioni relative al progetto; la redazione e l’implementazione del BIM Execution Plan del progetto;• l’assistenza alla definizione degli output di progetto specifici di ciascun gruppo di lavoro;• la gestione dell’integrazione delle informazioni prodotte dai gruppi di lavoro ai quali sono affidate specifiche task del progetto (architettoniche, strutturali, impiantistiche);• la gestione dell’interoperabilità del dato al fine di assicurare l’affidabilità e la coerenza dei flussi informativi relativi al progetto.Marcello BalzaniArchitetto, Dottore di ricerca, Professore Ordinario di Disegno presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Ferrara, Responsabile Scientifico del Laboratorio di ricerca industriale TekneHub, Tecnopolo di Ferrara e Presidente del Clust-ER BUILD, Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. Responsabile scientifico di numerosi progetti di ricerca e alta formazione, nazionali e internazionali, sui temi del Rilievo digitale e della diagnostica integrati e dell’applicazione di strumenti di Building Information Modeling per la Documentazione e gestione del patrimonio culturale e del patrimonio costruito esistente, è Autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.Luca FerrariLaureato in Ingegneria Civile ad indirizzo Strutturale al Politecnico di Milano, dal 1985 al 1989 ha collaborato con lo Studio di progettazione strutturale Finzi & Associati e successivamente è Co-fondatore nel 1990 della Harpaceas, leader in Italia per i servizi di consulenza volti all’implementazione della metodologia BIM, nella quale occupa, da allora, il ruolo di Direttore Generale. Già Presidente dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI) e attualmente Consigliere, dal 2015 al 2017 ricopre la carica di Vicepresidente dell’Associazione buildingSmart Italia. Ha partecipato come Relatore o Moderatore ad alcune decine di convegni dedicati ai temi del BIM e dell’Ingegneria Sismica.Fabiana RacoArchitetto, Dottore di ricerca, Coordinatore tecnico del Laboratorio di ricerca industriale TekneHub, Tecnopolo di Ferrara, del quale è Referente nell’ambito di tavoli di lavoro permanente sui temi della Digitalizzazione della filiera nell’ambito Clust-ER BUILD, Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. Responsabile scientifico e Coordinatore di progetti di ricerca e alta formazione, nazionali e internazionali, sui temi del Rilievo digitale e della diagnostica integrati e dell’applicazione di strumenti di Building Information Modeling per la documentazione e gestione del patrimonio culturale e del patrimonio costruito esistente, è Autore di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.

Marcello Balzani, Luca Ferrari, Fabiana Raco | 2021 Maggioli Editore

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Foto:iStock.com/LeoPatrizi

Redazione Tecnica

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