Sono domande che in molti si pongono perché l’installazione o la sostituzione della porta blindata è sì un intervento di piccola entità, ma dal punto di vista economico può essere rilevante, quindi la possibilità di accedere ai bonus è sicuramente gradita.
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Interventi prevenzione atti illeciti, bonus per porte blindate
Il passaggio fondamentale è quello di capire se la sostituzione della porta blindata sia effettivamente inquadrabile tra gli interventi edilizi che danno diritto al Bonus Ristrutturazioni 50%. Ancora una volta ci viene in aiuto la guida dell’Agenzia delle Entrate dedicata, che inquadra tra i lavori sulle singole unità immobiliari per cui spetta l’agevolazione fiscale anche quelli “relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi”.
Il montaggio di porte blindate o rinforzate rientra quindi sicuramente tra i lavori finalizzati alla prevenzione del rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (art. 16-bis, comma 1, lett. f, del TUIR), sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dei condomini, per i quali il proprietario o il detentore dell’immobile sul quale è effettuato l’intervento può richiedere la detrazione delle spese in 10 rate annuali di pari importo.
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Cosa si intende per atti illeciti
Per “atti illeciti” le Entrate intendono quelli penalmente illeciti (quindi ad esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti il superamento di limiti fisici posti a tutela di diritti giuridicamente protetti). Ricordiamo però che il bonus del 50% risulta applicabile solo alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili, quindi, ovviamente, non rientrano nell’agevolazione, ad esempio, i contratti stipulati con istituti di vigilanza.
La guida, così come la circolare dell’Agenzia Entrate n. 13/2001, riporta anche una serie di esempi di interventi ammessi al bonus del 50%, tra cui ritroviamo appunto le porte blindate:
- rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici
- apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione
- porte blindate o rinforzate
- apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
- installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti
- apposizione di saracinesche
- tapparelle metalliche con bloccaggi
- vetri antisfondamento
- casseforti a muro
- fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati
- apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline
Ovviamente, per avere diritto al Bonus del 50% si devono rispettare gli adempimenti previsti dalla legge per richiedere la detrazione delle spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio, quindi ad esempio è obbligatorio il pagamento con bonifico parlante.
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Porta blindata e Bonus Mobili, sì o no?
E se si ha diritto al Bonus Ristrutturazioni, significa che in automatico si ha diritto anche al Bonus Mobili ed Elettrodomestici?
La guida di Entrate al Bonus Mobili specifica che gli interventi finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi NON sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici, “a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria (per i condomini, ndr), manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia”.
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Immagine: iStock/Tatamatidzanov
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