Bonus Acqua Potabile anche per le spese del 2023: come funziona

Tutte le regole per usufruire del Bonus Acqua Potabile (o Bollicine) per le spese effettuate nel 2023: cos’è, per quali interventi vale, chi può usufruirne e come richiederlo

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Ancora possibile usufruire del Bonus Acqua Potabile (anche detto Bonus Bollicine), ovvero il credito d’imposta per l’acquisto di sistemi che migliorano la qualità dell’acqua potabile per la propria abitazione o azienda. Con il provvedimento firmato il 9 gennaio 2024, è stato infatti ritoccato il precedente provvedimento per consentire di beneficiare del credito d’imposta anche per le spese sostenute nel corso del 2023.

Come negli anni passati (ricordiamo che il Bonus Acqua Potabile è stato introdotto nel 2021 insieme al  Bonus Idrico da 1.000 euro per sostituire i sanitari con nuovi apparecchi a scarico ridotto e la rubinetteria), per usufruire del bonus sarà necessario compilare e inviare all’Agenzia delle entrate un apposito modulo nel mese di febbraio (dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili).

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Ecco tutte le regole sul Bonus Acqua Potabile, che, lo ricordiamo, è stato confermato fino al 2023 (sono stati messi a disposizione 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, e ulteriori 1,5 milioni di euro per il 2023).

Bonus Acqua Potabile, indice:

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Bonus Acqua Potabile, per quali interventi

Il Bonus Acqua Potabile è stato introdotto per razionalizzare l’uso dell’acqua e allo stesso tempo ridurre il consumo di bottiglie e contenitori di plastica. Prevede un credito d’imposta (del 50% o inferiore, a seconda del numero delle richieste annuali) delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

  • Filtraggio;
  • Mineralizzazione;
  • Raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290

finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. Per questo il bonus è stato anche soprannominato Bonus Depuratori Acqua e Bonus Filtri e Depuratori Acqua, oltre che Bonus Acqua Potabile e Bonus Bollicine.

Bonus Acqua Potabile, chi può beneficiarne

Possono beneficiare del Bonus Acqua Potabile:

  • le persone fisiche;
  • i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Il credito d’imposta spetta ai soggetti che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo.

Bonus Acqua Potabile, limiti di spesa e metodi di pagamento

L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o da un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che andrà a richiedere il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va quindi effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento tracciabili, diversi dai contanti.

In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento di Entrate (quindi prima del 16 giugno 2021) sono accettati i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Bonus Acqua Potabile, come richiederlo

L’ammontare delle spese agevolabili con il Bonus Acqua Potabile va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese. Occorrerà inviare il modello apposito (>> scaricalo qui, qui trovi anche le istruzioni di compilazione) tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24 (>> qui trovi il codice tributo e gli aggiornamenti di aprile 2022), oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

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Immagine: iStock/Vadym Terelyuk

Redazione Tecnica

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