Recovery Fund: un’opportunità per le opere infrastrutturali del nostro Paese

Claudia Gregis 11/02/21

Tra gli interventi previsti nel documento “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – #nextgenerationitalia” approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021 è prevista, nei prossimi anni, l’erogazione di circa 32 mld € da destinarsi alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile.

ll Recovery Fund è lo strumento individuato dalla Commissione europea per rilanciare le economie dei Paesi membri dopo la crisi causata dall’epidemia di coronavirus, ponendo l’obiettivo di perseguire una strategia di crescita basata sulla sostenibilità competitiva, cioè una serie di investimenti e riforme nel settore del verde e digitale per creare posti di lavoro e crescita sostenibile. Tale impegno si traduce con due piani:

  • Il Next Generation EU – un nuovo strumento per la ripresa da 750 mld € che rafforzerà il bilancio dell’UE con nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari per il periodo 2021-2024;
  • Il Bilancio rafforzato per il periodo 2021-2027 (1.100 mld €).

Lo strumento Next Generation EU sarà realizzato attraverso tre pilastri:

  1. strumenti a sostegno degli sforzi profusi dagli Stati membri per riprendersi dalla crisi, superarne gli effetti e riemergere più forti;
  2. misure volte a stimolare gli investimenti privati e sostenere le imprese in difficoltà;
  3. rafforzamento di programmi strategici dell’UE per trarre insegnamento dalla crisi e rendere il mercato unico più forte e più resiliente e accelerare la duplice transizione verde e digitale.

Next Generation Italia e le infrastrutture

Per quanto concerne l’Italia il Governo ha definito il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in uno sforzo di coordinamento di progetti e di individuazione di un quadro finanziario che si lega strettamente al decreto di bilancio che il Parlamento ha approvato a fine 2020.

Infatti la manovra attua una significativa espansione di bilancio per il 2021, valutabile in circa 40 miliardi. Rispetto a questo totale, 24 miliardi saranno ottenuti con le misure previste dalla Legge di bilancio nell’ambito del maggior deficit autorizzato dal Parlamento in ottobre in occasione della presentazione della Nota di Aggiornamento del DEF (dal 5,7 per cento tendenziale al 7 per cento programmatico), e ulteriori 15 miliardi attraverso l’impiego di sovvenzioni e altri trasferimenti provenienti dal Next Generation EU.

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La missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Gli obiettivi generali della missione sono:

  • Realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale.
  • Introdurre sistemi digitali di monitoraggio da remoto per la sicurezza delle arterie stradali e conseguenti urgenti opere per la messa in sicurezza arterie stradali, ponti e viadotti ammalorati.
  • Investire per un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo.

Risorse impiegate nella Missione

  • Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0 >>> 28,3 miliardi
  • Intermodalità e logistica integrata >>> 3,68 miliardi
  • Totale >>> 31,98 miliardi

La missione relativa alle infrastrutture “Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile” si concretizza in 2 componenti che prevedono 4 linee progettuali e si pone l’obiettivo di realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale, usufruendo di un ammontare complessivo di risorse pari a 31,98 miliardi di euro (vedi sopra).

La prima componente, “Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0” si focalizza sulle grandi linee di comunicazione del Paese, innanzitutto quelle ferroviarie, in un’ottica di mobilità rapida, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Accanto a un consistente intervento sulla rete ferroviaria, sia nazionale che Regionale e potenziato nel Mezzogiorno grazie al supporto dei fondi FSC (Fondi per lo Sviluppo e la Coesione), i cui termini sono definiti nella Legge di bilancio n.178/2020, sono previsti alcuni investimenti per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori criticità.

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Le proposte di interventi infrastrutturali e tecnologici consistono nel:

  • puntare all’alta velocità e alla velocizzazione della rete per passeggeri e merci;
  • completare i corridoi ferroviari TEN-T;
  • completare le tratte di valico;
  • potenziare i nodi, le direttrici ferroviarie e le reti regionali;
  • colmare il gap infrastrutturale Nord -SUD per le Regioni del Sud.

La seconda componente “Intermodalità e logistica integrata”, prevede un programma nazionale di investimenti per un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo.

Pertanto l’obiettivo punta al miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti in chiave green:

  • considerando i porti non solo punti di transito, ma integratori del sistema mare-terra;
  • proponendo un’offerta logistica efficace ed affidabile per i trasporti inland da/per le destinazioni finali;
  • creando una massa critica che consenta economie di scala ed efficienze in termini ambientali e sviluppando i traffici verso l’area geograficamente a Nord delle Alpi;
  • realizzando una serie di interventi sistemici, l’accessibilità portuale e dei collegamenti ferroviari e stradali con i porti (ultimo miglio);
  • migliorando la situazione ambientale e la riduzione delle emissioni climalteranti dei porti (riducendo le emissioni inquinanti da combustibili fossili sia degli edifici, che degli impianti, che dei mezzi di servizio sia terrestri che navali).

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