La chiusura delle scuole determinata dal Coronavirus non è un deterrente valido per posporre anche la loro messa in sicurezza. Molti cantieri hanno avuto possibilità di riaprire il 27 aprile, e tra questi (oltre a carceri, alloggi pubblici e dissesto idrogeologico), ci sono gli edifici scolastici.
Proprio per questo Ance, il cui vicepresidente Rodolfo Girardi ha avuto audizione in Senato, spinge l’acceleratore verso la Fase 2: lo stop forzato dell’attività in aula dovrebbe essere un’occasione per la realizzazione degli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole.
Qualche giorno fa sono stati stanziati altri 320 milioni destinati alle regioni, ma ecco la più corposa proposta Ance per il Fondo Piano Italia.
Edilizia scolastica, altri 320 milioni finanziati e la proposta di Ance
Il Ministero dell’Istruzione ha recentemente messo a disposizione un’ulteriore stanziamento di 320 milioni di euro nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 per l’edilizia scolastica.
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Le risorse andranno in erogazione diretta agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle Regioni nell’ambito della Programmazione nazionale, nello specifico per il 2019, e si aggiungono ai 510 milioni già assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo.
Come sono suddivise regionalmente le risorse?
I fondi sono stati suddivisi in base alle regioni che avranno tempo fino al prossimo 29 maggio per inviare al Ministero dell’Istruzione gli elenchi degli interventi da finanziare.
Tra le regioni con più risorse assegnate, la Lombardia, con quasi 42 milioni di euro, seguita dalla Campania con 32 milioni, e la Sicilia con 26 milioni di euro. Le regioni che si aggiudicano meno risorse sono la Valle d’Aosta con 1,7 milioni di euro, il Molise con 3,4 milioni e la Basilicata con 6,1 milioni di euro.
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Ance, il Fondo Piano Italia
La proposta di Ance è quella di far confluire in un unico Fondo Piano Italia, che potrebbe rendere subito disponibili 26 miliardi di euro, le risorse già disponibili per i lavori. Inoltre, ha proposto di velocizzare la realizzazione degli interventi aumentando le risorse destinate alla progettazione.
Da dove arrivano le risorse?
Dal 2014 sono stati stanziati più di 10 miliardi di euro e sono stati programmati molti progetti ad hoc, ad esempio la Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’abilitazione della Programmazione unica triennale, l’attivazione dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica e la ricostituzione dell’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica.
Ance con la sua richiesta conferma solo un dato di fatto: le risorse ci sono, manca un piano adeguato per utilizzarle SUBITO.
Le proposte di Ance
Per il Fondo Piano Italia, le risorse dovrebbero essere anticipate con l’attivazione dei mutui con cassa depositi e prestiti (CDP) e banca Europea degli investimenti (BEI). In questo modo, sarebbero subito disponibili 26 miliardi di euro per i Comuni, 13 miliardi per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
Altra proposta: per accelerare gli interventi, l’associazione auspica di poter usare lo stesso piano già adottato per il Programma di investimenti per i piccoli comuni, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2019 ed esteso a tutti i Comuni dalla Legge di Bilancio 2020.
Infine Ance propone l’anticipazione al biennio 2020 e 2021 dei 9 miliardi di euro destinati alle Province, che in gran parte riguardano anche interventi di edilizia scolastica.
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Più risorse alla progettazione
Girardi ha anche affermato che andrebbero riviste le risorse destinate alla progettazione degli enti locali, aumentandole e assegnandole in tempi stretti, così da avere un maggior numero di progetti definitivi da porre a base di gara.
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Foto: iStock/
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