Consolidamento di un solaio in c.a: la diagnosi e le fasi dell’intervento

A partire dalla prima introduzione normativa risalente a un regio decreto del 1907 che imponeva l’esecuzione di prove sui conglomerati cementizi impiegati per verificarne le caratteristiche meccaniche, negli anni le modalità di controllo sui materiali da costruzione si sono molto inasprite, sia in relazione alle tempistiche e procedure di controllo sia in relazione alla definizione delle figure professionali a cui competono specifici obblighi.

In applicazione alle vigenti disposizioni normative, il calcestruzzo oggi utilizzato nelle costruzioni viene classificato mediante la sua resistenza caratteristica (Rck), ossia il valore della “resistenza al di sotto della quale si ha il 5% di probabilità di trovare valori inferiori”. In particolare l’obbligo del controllo di accettazione che compete al Direttore dei lavori per stabilire la rispondenza di quanto messo in opera e quanto stabilito in progetto contempla, ove necessario, lo svolgimento di prove complementari a integrazione delle prove di accettazione.

È questo quanto si è verificato nel caso di studio riportato di seguito.

Consolidamento di un solaio in calcestruzzo armato per un’abitazione

Durante la realizzazione di un solaio di piano (la cui tipologia è visibile nel riquadro rosso della Fig. 7.1) le prove svolte sui cubetti prelevati dal getto hanno restituito valori di Rck più bassi di quanto prescritto in progetto. La circostanza ha reso necessaria un’estensione del controllo di accettazione avvenuto con il prelievo di carote dalle parti di opere contestate. Lo schiacciamento di prelievi in opera ha restituito valori che hanno confermato le basse resistenze meccaniche dei cubetti e sulla base di ciò il controllo di accettazione non è stato superato. Ne è derivata la contestazione del getto della soletta.

Tipologia dell’opera: Fabbricato con struttura in calcestruzzo armato
Tipologia del sito: Area urbana
Tipicità, anomalie, caratteristiche rilevanti: Presenza di fessurazioni sulla soletta e scarsa resistenza meccanica del calcestruzzo
Altre note: Trattasi di intervento locale secondo il cap. 8 delle NTC 2018

solaio in calcestruzzo armato

Consolidamento di un solaio in c.a.: la diagnosi

Il solaio, all’ispezione visiva, si presentava con un diffuso quadro fessurativo tipico del ritiro idraulico di un calcestruzzo con alto rapporto acqua/cemento – molto probabilmente in conseguenza dell’aggiunta di acqua in cantiere. Nella figura, infatti, è riportata la curva di correlazione tra resistenza a compressione e rapporto a/c. Si nota come, incrementando il rapporto a/c, si ha un’importante riduzione delle resistenze medie (in questo caso l’ipotesi più probabile è un incremento dell’acqua di impasto di circa 30 litri per metro cubo di calcestruzzo).

La parte contestata era concentrata nello spessore superiore del getto, e precisamente nell’intera caldana. Infatti, i risultati delle prove a compressione su carote estratte all’estradosso del solaio, in corrispondenza delle travi di bordo, hanno restituito valori medi della resistenza pari a 28 Mpa (Figg. 7.3 e 7.4).

In sintesi:
– Richiesto dalla Direzione lavori: Rck 30 – S4 – Dmax 30 – XC1
– Dichiarato dalla centrale di betonaggio: Rck 30 – S4 – Dmax 30 – XC1
– Dedotto dalle prove in sito: Rcm = 28 MPa.

solaio calcestruzzo armato

solaio calcestruzzo armato

Consolidamento di un solaio in c.a.: descrizione fotografica delle fasi d’intervento

L’intervento è stato eseguito attraverso una serie di step:
– Delimitazione area di intervento
– Demolizione di circa 5 cm di soletta non conforme (Figg. 7.21, 7.22 e 7.23)
– Pulizia accurata della superficie in oggetto (Figg.7.24 e 7.25)
– Stesura di una “mano” di promotore di adesione (Fig.7.26)
– Posizionamento rete di ripartizione (Fig. 7.27)
– Getto betoncino ad alta resistenza e a ritiro compensato (Fig. 7.28)
– Maturazione getto

Questo articolo è tratto da

Tecniche di diagnosi, riparazione e miglioramento di strutture in calcestruzzo armato degradate

Il problema del degrado delle strutture ed infrastrutture in calcestruzzo armato in Italia ha assunto negli ultimi anni il carattere di vera emergenza. Il manuale tratta vari casi di interventi sulle strutture esistenti in calcestruzzo armato ponendosi quale ideale complemento del testo sul Degrado delle Strutture in Calcestruzzo Armato curato da Felitti e Mecca.L’opera, illustrando alcuni interventi realizzati dagli stessi Autori nello loro ultraventennale attività professionale, offre suggerimenti e spunti di approccio ai problemi che il progettista ed il costruttore si trovano più comunemente ad affrontare. Per tutti i casi studio il testo accenna all’esigenza “storica” (in funzione del dettato normativo)che influenza la capacità e l’accuratezza delle analisi sul comportamento del calcestruzzo armato, che nel tempo hanno visto il modificarsi sia delle tecniche di rilievo del danno e sia delle modalità di intervento. Allo stesso modo si sono modificati gli obiettivi progettuali passando dagli approcci prescrittivi a quelli prestazionali.Vengono esaminati, con dovizia di immagini e schemi commentati, casi che riguardano interi sistemi strutturali e interventi locali (travi, pilastri, fondazioni, ecc.).Matteo Felitti Titolare dello studio tecnico ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e risoluzione contestazioni in collaborazione con lo Studio Legale dell’Avv. Paola Tucci. Svolge, inoltre, attività di consulenza tecnologica presso importanti Aziende che operano nel settore della prefabbricazione e della fornitura di calcestruzzi prestazionali. Docente Esterno di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II (Titolare Cattedra: Prof. Francesco Marotti de Sciarra). Certificato Livello 2 per i metodi PND: ES-MG-MO-PC-SC-UT-VT. Certificato Livello 3 per i metodi PND: TT. Settore: Ingegneria Civile, Beni Culturali e Architettonici. Autore di testi e pubblicazioni per collane e riviste di settore. Lucia Rosaria Mecca Ingegnere strutturista, titolare dello studio MECCAINGEGNERIA nel quale si occupa prevalentemente di progettazione e direzione lavori di opere ed infrastrutture realizzate in ambito civile ed industriale. Svolge attività di consulenza negli ambiti dell’ingegneria geotecnica e strutturale per Professionisti, importanti Società ed Aziende operanti in ambito nazionale ed internazionale. È direttore tecnico e socio titolare della Geomonitor srl, società di Ingegneria specializzata nel settore delle prove, dei monitoraggi e dei controlli non distruttivi, per i quali possiede la qualifica di Esperto. Autrice di testi e pubblicazioni per collane e riviste di settore.

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Redazione Tecnica

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