Messa in sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico: differenze

In collaborazione con Fondazione Promozione Acciaio, vediamo di cosa parliamo quando parliamo di rischio sismico e interventi di antisismica

Sebbene l’Italia sia un paese a forte rischio sismico, criteri di progettazione antisismica sono entrati nella pratica progettuale e costruttiva solo nelle ultime decadi. Fino agli anni 80 si è costruito in assenza di indicazioni precise e le costruzioni successive, fino al 2009, sono state progettate in base a criteri antisismici inadeguati.

La riduzione del rischio sismico delle costruzioni esistenti è una questione particolarmente rilevante ed urgente, la cui soluzione richiede l’avvio di un programma di prevenzione capace di coniugare efficacia e sostenibilità economica. Gran parte del patrimonio costruito italiano è stato realizzato senza l’adozione di protezioni nei confronti dei terremoti o con approcci obsoleti. Tale situazione è riscontrata sia per gli edifici civili sia per quelli produttivi.

I terremoti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e lo sciame sismico che ha colpito il centro Italia ha messo in luce numerosi casi di crollo, inagibilità o danni in edifici di carattere industriale, prevalentemente monopiano, ad uso produttivo, deposito, agricolo o anche ad uso ufficio. Le criticità evidenziate influiscono sia dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori sia da quello economico, causato dall’inagibilità o dalla distruzione di queste strutture. A livello statale ed in ambito regionale sono state varate manovre volte ad incentivare gli interventi di miglioramento o adeguamento sismico del costruito, al fine di ridurre i rischi futuri.

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Fig. 1 – Classificazione sismica del territorio italiano aggiornata al 2015

 

Interventi di messa in sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico

Diamo un po’ di definizioni

Le Norme Tecniche per le Costruzioni definiscono al §8.4 le tipologie di intervento sull’esistente:

Interventi di riparazione o locali

Interventi che interessino singoli elementi strutturali e che, comunque, non riducano le condizioni di sicurezza preesistenti”… OMISSIS. Tali interventi, conosciuti anche come di messa in sicurezza e descritti al §8.4.1 riguardano le azioni volte a salvaguardare l’integrità di un fabbricato per evitare crolli o danneggiamenti ulteriori. Un tipico esempio nel caso di edifici in prefabbricato cementizio è la connessione degli elementi strutturali mediante piastre o tasselli in carpenteria metallica. Gli interventi di messa in sicurezza sono generalmente “leggeri” in termine di impegno e di costi

Interventi di miglioramento sismico

Interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati al § 4.3”… OMISSIS, riguardano le realizzazioni che permettono ad un edificio esistente di accrescere la propria rispondenza ad un terremoto secondo quanto previsto al § 8.4.2. In alcuni dei casi pratici presentati in questa pubblicazione si sono adottati i criteri “% richiesti” per un fabbricato realizzato ex novo (vale a dire quanto, in percentuale rispetto ad un edificio ex novo, l’edificio migliorato deve essere in grado di sopportare un terremoto – per l’Emilia Romagna la percentuale minima è del 60%). Gli interventi di miglioramento sono più invasivi sia a livello di stop dell’attività produttiva che dal punto di vista economico e richiedono un collaudo statico. Tuttavia l’utilizzo di soluzioni in acciaio può consentire di ridurre al minimo l’ingerenza a fronte di un investimento economico sostenibile

Interventi di adeguamento sismico

Interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, conseguendo i livelli di sicurezza fissati al § 8.4.3” … OMISSIS. Tali interventi, eviscerati al § 8.4.3. sono obbligatori per: sopraelevazioni o ampliamenti, variazioni di destinazione d’uso (che comportino incrementi dei carichi globali verticali in fondazione superiori al 10%), interventi di trasformazione che comportino un sistema strutturale differente dal precedente, modifiche di classe d’uso “che conducano a costruzioni di classe III ad uso scolastico o di classe IV” … OMISSIS. È evidente che questa tipologia d’intervento possa essere la più complessa a livello progettuale e di costi e che richieda come per il miglioramento un collaudo statico. In alcuni casi, valutata la condizione dell’edificio esistente, le sue caratteristiche e gli eventuali danni subiti risulta più opportuno l’abbattimento dello stesso e la realizzazione di un nuovo edificio.

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Fig. 2 – Intervento di miglioramento sismico di una struttura in muratura e copertura lignea

Nelle tre tipologie d’intervento il ricorso ad elementi in carpenteria metallica si rivela sempre vincente grazie alle peculiarità tipiche dell’acciaio quali:

  • leggerezza e resistenza degli elementi strutturali, resa possibile da un elevato rapporto peso/resistenza, una caratteristica che, a sua volta, consente di semplificare il trasporto e la posa in opera delle strutture e di ridurre al minimo gli effetti collaterali dovuti all’incremento del carico e delle masse sulle strutture esistenti;
  • dimensioni contenute degli elementi strutturali, come conseguenza naturale dell’elevata efficienza strutturale dell’acciaio, una qualità che consente di semplificare la sostituzione e/o l’integrazione di opere esistenti con elementi rinforzanti
  • rapidità di costruzione, una caratteristica sempre auspicabile, ma in particolar modo quando l’intervento è urgente oppure quanto non è possibile una interruzione prolungata dell’uso della costruzione;
  • reversibilità degli interventi, tipicità delle strutture in acciaio basata sui collegamenti a secco smontabili.

Negli articoli che pubblicheremo nei prossimi giorni, in collaborazione con Fondazione Promozione Acciaio, proporremo degli esempi pratici di messa in sicurezza, miglioramento o adeguamento sismico, grazie all’utilizzo della carpenteria metallica.

Nella stessa serie di articoli sull’acciaio e la carpenteria metallica abbiamo pubblicato:

Redazione Tecnica

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