Prendiamo l’Emilia Romagna: con 6,5 milioni di contributi, nel 2019 finanzierà interventi negli appartamenti e nelle parti comuni dei palazzi abitati da disabili. E le altre regioni? Da tanto tempo si parla di fondi da destinare all’abbattimento delle barriere architettoniche, ma pare siano più di quindici anni che non se ne vede l’ombra da parte dello Stato. Per non parlare di quanto servirebbe un intervento massiccio negli ambienti pubblici; basta frequentare le nostre stazioni, anche le più nuove, opere costate miliardi di euro, pensate per aumentare la libertà di muoversi ma rigorosamente vietate ai disabili.
Vogliamo però mostrarvi il caso esemplare dell’Emilia Romagna: da dove vengono i finanziamenti e come verranno ripartiti?
Barriere architettoniche, come si ottengono i fondi?
Quante volte è capitato di scontrarsi con porte troppo strette, abitazioni con pavimenti scivolosi, bagni poco funzionali, oppure edifici privi di ascensore o montascale. Sono queste le barriere architettoniche, e per abbatterle, nell’ultima seduta di Giunta, la regione Emilia Romagna ha dato il via libera alla ripartizione della seconda quota dei 29 milioni di euro del Fondo nazionale per il superamento delle barriere architettoniche concessi all’Emilia-Romagna nel triennio 2018-2020. Si tratta di un canale di finanziamento che lo Stato non alimentava da anni. La regione ha tentato di supplire questa lacuna con l’istituzione nel 2014 di uno specifico Fondo regionale:oltre 7 milioni di euro stanziati, che hanno permesso di realizzare più di 2.300 interventi.
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La regione parte dalle 6.722 domande presenti nelle graduatorie comunali a data 1° marzo 2019, dando precedenza a situazioni di maggiore gravità (disabilità motoria certificata al 100%); così potrà erogare parte dei contributi disponibili per l’anno, spalmandoli da Piacenza a Rimini.
Quali interventi sono finanziati?
Per interventi volti a migliorare l’accessibilità negli appartamenti e nelle parti comuni degli edifici sono finanziabili:
– adattamento dei sevizi igienici,
– sostituzione di apparecchi sanitari,
– allargamento delle porte e
– rimozione di gradini.
L’ammontare di ogni singolo contributo è calcolato in percentuale sui costi dei lavori effettuati: fino a 2.582 euro di spesa, il contributo copre il costo totale dell’intervento; da 2.582 euro a 12.911 viene riconosciuto il 25% della spesa, da 12.912 a 51.645 il 5%, per un massimo di 7.101 euro.
Come sono ripartiti i fondi?
La regione ha tenuto conto del numero di richieste presenti nelle graduatorie comunali. A Bologna saranno destinati 1,5 milioni di euro, a Modena 1,2 milioni, a Reggio Emilia 720 mila euro, a Ravenna 642 mila. Parma se ne vedrà assegnati 640 mila, Rimini 596 mila, Forlì-Cesena 559 mila, Ferrara 472 mila e per chiudere Piacenza 278 mila euro.
Chi, come e quando è possibile fare domanda?
È possibile fare domande di contributo in qualsiasi momento dell’anno al Comune dove si trova l’immobile su cui si interviene con l’opera edilizia. Possono usufruire delle agevolazioni concesse dalla Regione le persone con gravi disabilità motorie (100%) certificate dalle specifiche commissioni in capo all’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), oppure persone che abbiano una disabilità motoria inferiore, che in questo caso può essere certificata dal proprio medico di base.
Si vedrà se poi se questi fondi potranno fare la differenza. Occhi puntati sull’Emilia Romagna!
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