Il formato cartaceo, con il vecchio modello 4 da compilare, è stato superato dall’attuale modello digitalizzato che, grossomodo, si può dire contenga i medesimi salvo alcune piccole differenze come mostreremo nel presente articolo.
Innanzi tutto la grafica è più simile a quella dei modelli fiscali già preesistenti come ad esempio il Modello Unico. L’albero genealogico è diventato un allegato, ma non è più contenuto all’interno del modulo della successione come invece accadeva con il vecchio modello cartaceo.
Quali novità ci sono?
Inserimento delle quote di ripartizione
Un dato fondamentale che facilita di gran lunga la lettura e, a mio parere, anche la compilazione, è l’inserimento delle quote di ripartizione; in pratica, dopo ogni bene ricadente nell’asse ereditario sono presenti dei quadri che richiamano agli eredi/legatari con la quota devoluta a ciascuno di essi. Tale dato non era presente all’interno delle precedenti successioni, specie se testamentarie, poiché non risultavano sempre di chiara lettura poiché non era mai indicato il riferimento dell’erede o del legatario.
Cosa cambia per le modalità di pagamento?
Anche la modalità di pagamento è completamente differente e rappresenta la novità più fondamentale; dapprima, con le successioni cartacee era necessario eseguire il pagamento in autoliquidazione tramite il modello F24 e facendo riferimento ad un prospetto di liquidazione delle imposte, mentre con la telematica il prospetto di liquidazione delle imposte dovute è compreso all’interno della dichiarazione e sarà verificato al momento della ricezione da parte dell’Agenzia delle Entrate: se non sono presenti errori formali l’Agenzia eseguirà un prelievo direttamente sul conto corrente di uno degli eredi o del professionista che ha redatto la dichiarazione.
Come si fanno le autocertificazioni?
Anche le autocertificazioni per eventuali casi particolari, come per esempio l’agevolazione prima casa, possono essere eseguite direttamente sul modello telematico senza necessità di ulteriore documentazione.
Per ciò che attiene alle ricevute conformi, che in passato erano rappresentate dal Modello 240 da richiedere per le varie banche/poste interessate nella successione, attualmente è necessario richiedere il rilascio della copia conforme in sede di presentazione: in tal caso unitamente alle altre ricevute l’Agenzia delle Entrate rilascerà una ricevuta attestante l’avvenuta presentazione della dichiarazione comprendente un particolare codice di verifica denominato “Codice Glifo”.
In ogni caso, se mai si dovesse richiedere il rilascio di un ulteriore Modello 240 relativo ad una successione presentata telematicamente, questo si potrà richiedere presso qualunque sede dell’Agenzia delle Entrate anche se differente dalla sede di presentazione della successione stessa pur pagando i soliti valori bollati alla richiesta ed al successivo rilascio.
Chi esegue volture catastali?
Infine le volture catastali: a meno che non si scelga in contrario, saranno eseguite automaticamente dall’Agenzia entro 30 giorni senza che si debba presentare alcuna ulteriore pratica catastale e le spese vengono già contemplate all’interno della liquidazione di cui si è parlato in precedenza.
In particolar modo occorre approfondire in modo ulteriore il calcolo di pagamento delle imposte dovute che, come abbiamo già detto, non avviene più in autoliquidazione, ma avviene attraverso un prelievo diretto che l’Agenzia delle Entrate esegue sul conto corrente bancario indicato dal dichiarante; esulano solamente da questo caso l’imposta di successione eventualmente dovuta la quale viene determinata successivamente dall’Agenzia delle Entrate e notificata ai soggetti passivi come già accadeva con le successioni cartacee.
L’imposta ipotecaria e quella catastale sono dovute sempre nella misura di 2% ed 1% del valore degli immobili con un minimo di € 200,00.
La tassa ipotecaria è pari ad € 90,00 per ciascuna conservatoria che sarà interessata dalla trascrizione per gli immobili compresi nella successione, di cui € 35,00 per la trascrizione ed € 55,00 per la voltura catastale). L’imposta di bollo è dovuta nella misura di € 85,00 per ogni conservatoria oltre ad € 32,00 se è stata richiesta l’attestazione di avvenuta presentazione telematica.
I tributi speciali devono essere calcolati tenendo presente, anche qui, il numero di conservatorie interessate:
– € 7,44 fissi per diritto di ricerca
– € 3,72 per il numero di conservatorie competenti
– € 1,24 per ogni prima pagina del documento che si sta inviando a ciascuna conservatoria (esempio: 2 conservatorie = € 2,48)
– € 18,59 per ogni conservatoria
– solo nel caso in cui si richieda l’attestazione telematica € 12,40 fissi oltre ad € 0,62 per il numero di pagine della successione meno uno.
Ti potrebbe interessare La gestione immobiliare tramite l’utilizzo del BIM
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento