Una legge per tutelare il lavoro dei professionisti in Toscana e contrastare allo stesso tempo l’evasione fiscale. È quanto chiesto dalla Rete Toscana delle Professioni Tecniche, l’associazione che raccoglie i circa 50.000 professionisti dell’area tecnico-scientifica della regione (dottori agronomi e forestali, architetti, chimici e fisici, geologi, geometri, ingegneri, periti industriali e periti agrari), che – seguendo l’esempio anche di altre regioni italiane – ha elaborato una proposta che è stata presentata al governatore Enrico Rossi e alla giunta regionale.
Equo compenso: presentare incarico e quietanza
Una proposta che vuol affrontare e risolvere il problema del pagamento del lavoro svolto, che prevede che tra i documenti che il professionista deve fornire alla pubblica amministrazione nel momento in cui presenta una pratica amministrativa (come ad esempio una pratica edilizia, ma pure tutte le altre) debbano esserci anche l’incarico e la quietanza che indica l’avvenuto pagamento del professionista da parte del cliente, senza la quale l’iter non può essere completato.
Secondo la proposta dei professionisti toscani, non riportare questi documenti tra gli elaborati progettuali dovrebbe impedire il prosieguo stesso dell’iter e la chiusura della pratica.
Già dal 2017 il consiglio direttivo della Rete Toscana delle Professioni Tecniche aveva iniziato a lavorare al testo della proposta, facendo seguito alla proposta fatta dalla Rete nazionale al Governo e seguendo l’esempio di altre regioni italiane che hanno già approvato un simile provvedimento, tra cui Basilicata, Piemonte e altre.
Ora, dopo un percorso di condivisione e riflessione e l’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea degli Ordini e Collegi associati, la proposta di una legge regionale di tutela delle prestazioni professionali e di contrasto all’evasione fiscale è stata inviata al governatore e alla giunta toscani.
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Svolta epocale?
“Si tratta di una svolta epocale nel rapporto con il cittadino e in quello con lo Stato e i suoi principi – spiega Michele Mariottini, coordinatore della Rete Toscana delle Professioni Tecniche – la pubblicazione degli incarichi professionali e delle quietanze con l’indicazione del titolo di pagamento costituiscono una forte innovazione e una chiara trasparenza nel rapporto con il cliente e con la collettività in generale”.
“In un momento in cui il settore delle costruzioni e delle infrastrutture attraversa la crisi peggiore dal dopoguerra ad oggi – afferma Mariottini – sia il lavoro che il relativo giusto compenso sono sempre più difficili da ottenere. Sono in particolare i più giovani, ma non solo, a soffrire in modo serio questa situazione. Dobbiamo cambiare passo, rendere trasparente il nostro lavoro, ricercare la qualità della prestazione nell’interesse dei nostri clienti, ma anche dello Stato e di tutta la comunità toscana. Deve essere resa dignità al lavoro del professionista”.
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