Il Decreto Semplificazioni è un disegno di legge che prevede una serie di interventi di semplificazione relativamente a vari settori. Approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 dicembre 2018, durante il suo passaggio in Senato ha subìto diverse modifiche ed il 7 febbraio con 275 voti a favore, 206 contrari e 27 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva il suddetto ddl di conversione in legge del decreto semplificazioni che contiene misure urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.
Decreto Semplificazioni, novità sul Codice Appalti
Tra le novità una importante riguarda il Codice degli appalti (Art.5), in particolare viene rinnovato l’art. 80 (rubricato “Motivi di esclusione”) del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) in nome della “moralità professionale”. Nello specifico, il decreto legge prevede una profonda modifica della causa di esclusione dalla partecipazione alla procedura d’appalto delle imprese legata agli illeciti professionali, sostituendo all’art. 80, comma 5, la lett. c) del codice appalti con:
c) la stazione appaltante dimostri con mezzi adeguati che l’operatore economico si è reso colpevole di gravi illeciti professionali, tali da rendere dubbia la sua integrità o affidabilità;
c-bis) l’operatore economico abbia tentato di influenzare indebitamente il processo decisionale della stazione appaltante o di ottenere informazioni riservate ai fini di proprio vantaggio oppure abbia fornito, anche per negligenza, informazioni false o fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sull’esclusione, la selezione o l’aggiudicazione, ovvero abbia omesso le informazioni dovute ai fini del corretto svolgimento della procedura di selezione;
c-ter) l’operatore economico abbia dimostrato significative o persistenti carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto o di concessione che ne hanno causato la risoluzione per inadempimento ovvero la condanna al risarcimento del danno o altre sanzioni comparabili; su tali circostanze la stazione appaltante motiva anche con riferimento al tempo trascorso dalla violazione e alla gravità della stessa;
e la lettera f-bis viene soppressa.
Le Stazioni Appaltanti ottengono così un più ampio margine di valutazione della correttezza professionale delle imprese, ma devono comunque essere in grado di dare dimostrazione dei gravi illeciti.
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DL Semplificazioni: abolito il SISTRI
Delle altre novità rimaste nel DL approvato, una è stata l’abolizione del SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Art. 6), che ha suscitato parere favorevole tra molti settori, anche in quello edilizio. Istituito nel 2009, il SISTRI era nato con intenzioni del tutto ammirevoli, ma si è dimostrato uno strumento impraticabile per molte aziende, come quelle delle costruzioni, non sempre dotate di personale altamente qualificato nell’uso di strumentazione informatica e dunque da formare; inoltre si dimostrò un sistema tortuoso, rigido, che anziché semplificare le pratiche di smaltimento rifiuti ne aumentava la mole. Dal 2020 sarà introdotto un registro nazionale per la tracciabilità dei rifiuti amministrato direttamente dal ministero dell’Ambiente.
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Decreto Semplificazioni: ristrutturazione delle carceri
Un’altra novità approvata nel DL semplificazioni riguarda poi l’edilizia penitenziaria riportata all’Art.7: in merito all’attuale situazione di sovraffollamento in cui si trovano le carceri italiane vengono introdotte disposizioni urgenti per consentire la celere attuazione del piano di edilizia penitenziaria in corso.
A partire dal 1° gennaio 2019 e non oltre il 31 dicembre 2020, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria potrà effettuare progetti e perizie per la ristrutturazione e la manutenzione, anche straordinaria, degli immobili in uso governativo all’amministrazione penitenziaria, per la realizzazione di nuove strutture carcerarie comprensive anche degli alloggi di servizio per la polizia penitenziaria; si provvederà a tali disposizioni sempre nel limite delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Cancellati molti emendamenti
Dei quasi 90 emendamenti annessi al DL, pochi sono passati alla Camera alcuni dei quali relativi ai temi di materia edilizia; questi furono bocciati in quanto non avevano alcun “senso logico ed avrebbero finito per paralizzare, anziché semplificare, le procedure nell’ambito dell’edilizia e dei lavori pubblici”, come ha dichiarato lo stesso presidente Giuseppe Cappochin del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Si auspica comunque che in futuro siano proposti nuovi interventi mirati al settore edilizio in modo da migliorare significativamente il settore delle costruzioni e rilanciare il Paese.
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