Monitoraggio opere pubbliche: fasi, ambiti coinvolti e liste di controllo

L’applicazione delle procedure di monitoraggio è finalizzata alla verifica dello stato di attuazione delle opere e al controllo dei tempi di utilizzo dei finanziamenti. Scopri di più

Marco Agliata 18/01/19
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Alcuni dei presupposti normativi dell’attività di monitoraggio delle opere pubbliche risiedono nell’articolo 29, c. 4-bis del d.lgs. 50/2016 e nel d.lgs. 229/2011.

In ogni caso l’applicazione delle procedure di monitoraggio è finalizzata principalmente:

– alla verifica dello stato di attuazione delle opere;
– al controllo dei tempi di utilizzo dei finanziamenti.

Monitoraggio opere pubbliche: le fasi

Le principali fasi del monitoraggio interessano:

  • livelli progettuali + verifica/validazione;
  • iter amministrativo – pareri – legittimità;
  • coerenza progetto con stato dei luoghi;
  • esecuzione dei lavori – gestione ambientale – CAM;
  • utilizzo delle risorse, contabilità e liquidazione;
  • collaudo in corso d’opera (obbligatorio per i beni culturali –art. 150 Codice);
  • efficacia del piano di manutenzione (soggetto a verifica – art. 26 codice);

costituendo, di fatto, lo strumento operativo in grado di garantire un effettivo controllo sulle attività in corso.

Monitoraggio opere pubbliche: gli aspetti di ambito tecnico

Per quanto riguarda i principali ambiti degli aspetti tecnici interessati dalle procedure di monitoraggio è possibile indicare:

Monitoraggio opere pubbliche: fasi, ambiti coinvolti e liste di controllo monitoraggio 1

Gli aspetti di ambito finanziario

Nel caso degli aspetti finanziari, le procedure di monitoraggio sono destinate alla verifica dei seguenti ambiti:

Monitoraggio opere pubbliche: fasi, ambiti coinvolti e liste di controllo monitoraggio 2

Cosa sono le liste di controllo?

All’interno delle procedure di monitoraggio vengono utilizzate, per l’acquisizione dei dati di base e per il primo livello di verifica, le liste di controllo che, secondo gli orientamenti della Commissione UE in materia di appalti del febbraio 2018:

  • possono essere usate nella fase progettuale-iter amministrativo-gara e nella fase dell’esecuzione-collaudo-gestione delle opere;
  • sono compilate dal Rup o d.l. o unità di monitoraggio;
  • individuano solo lo stato di attuazione o criticità delle singole attività (non danno indicazioni sui rimedi da attuare);
  • sono utili sia per le procedure interne della SA che per il controllo delle attività svolte da terzi;
  • sono aggiornate con periodicità da stabilire in funzione delle variabili;
  • sono utilizzate dai responsabili di attività per l’individuazione delle modifiche o variazioni da apportare.

Di fatto le liste di controllo, in termini operativi, servono a:

  • verificare lo svolgimento delle attività programmate;
  • garantire la corretta esecuzione della sequenza delle opere;
  • assicurare la realizzazione conforme dei lavori;
  • appurare l’avvenuta verifica di atti e norme;
  • garantire l’efficacia delle procedure e il controllo degli obiettivi.

L’attività di monitoraggio investe una serie di problematiche e viene svolta con procedure e strumenti che vengono definiti, di volta in volta, sulla base degli obiettivi fissati. Quanto indicato in questa nota è utile solo per avere delle prime indicazioni sugli aspetti di fondo di un processo che, in funzione dei vari livelli di complessità delle opere, molto spesso richiede degli specialisti di settore di provata esperienza.

Monitoraggio opere pubbliche: chiusa l’E45

Si ritorna a parlare di monitoraggio opere e dello stato di conservazione e manutenzione delle infrastrutture, con la notizia della sospensione del traffico lungo il viadotto Puleto dell’E45. La strada statale 3bis Tiberina, nella zona di Valsavignone, provincia di Arezzo, è stata chiusa in data 16 gennaio 2018, a seguito del sequestro preventivo disposto dal procuratore Roberto Rossi.

Le problematiche, fa sapere l’ANAS (Gruppo Fs Italiane) che gestisce il tratto di cui fa parte il viadotto a cinque campate per 200 metri totali, interessano: il sistema di appoggio, nei giunti e nei cordoli laterali, il degrado superficiale sulle pile e le spalle, con scopertura in alcune zone del copriferro e l’ossidazione dei ferri di armatura. Continua a leggere l’articolo su Ingegneri.cc.

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Marco Agliata

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