Il 2019 segna la fine degli studi di settore e il debutto degli indici sintetici di affidabilità (ISA) fiscale per i professionisti italiani. Infatti, dopo il rinvio di un anno della Legge di Bilancio 2018, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 28 dicembre 2018 che introduce 106 nuovi ISA, dopo i primi 69 introdotti con DM 23 marzo 2018 del Ministero dell’Economia e delle Finanze. I nuovi ISA saranno validi già per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2018 e riguarderanno agricoltura, manifatture, commercio e professioni.
Nuovi ISA: istruzioni e modelli
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Indici sintetici di affidabilità fiscale, come funzionano?
Cosa valutano?
Attraverso gli ISA vengono valutati la dichiarazione dei redditi e i dati posseduti dall’Inps o dall’Ispettorato del lavoro relativi alla stori del contribuente. In sostanza, il grado di affidabilità è valutato con:
- stima di ricavi, valore aggiunto e reddito d’impresa
- modello di regressione basato su dati panel degli ultimi 8 anni di storia
Il contribuente può fornire informazioni aggiuntive.
Come si sa, gli ISA introducono una scala di valori con cui l’Agenzia delle Entrate potrà verificare normalità e coerenza della gestione aziendale e professionale dei contribuenti attraverso il grado di affidabilità con un voto da 1 a 10.
Che vantaggi hanno i contribuenti affidabili?
I contribuenti affidabili saranno esclusi dagli accertamenti di tipo analitico/presuntivo e saranno soggetti solo agli accertamenti basati sulla determinazione sintetica del reddito. Sono previsti inoltre:
- riduzione dei termini per l’accertamento
- esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta
- esonero dall’apposizione del visto di conformità o dalla prestazione della garanzia per i rimborsi Iva, per un importo non superiore a 50mila euro.
In base al modello compilato dal contribuente e della scale di valori degli ISA, l’Agenzia delle Entrate comunica il grado di affidabilità del singolo contribuente.
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