Eliminazione Barriere architettoniche: è edilizia libera

Dal mese di aprile 2018 non è necessario chiedere il permesso del Comune per realizzare determinate opere di edilizia

Con il “Glossario unico di edilizia libera” – pubblicato con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 marzo 2018 ed entrato in vigore il 23 aprile di quest’anno – ben 58 opere considerate di manutenzione ordinaria possono essere realizzate senza autorizzazioni come CILA, SCIA o permesso di costruire, i cosiddetti titoli abilitativi. Gli interventi dovranno comunque sempre rispettare le prescrizioni degli strumenti urbanistici e tutte le altre norme che si applicano nella disciplina dell’attività edilizia: norme antisismiche, di sicurezza, igienico-sanitarie, relative all’efficienza energetica, di protezione dal rischio idro-geologico, di tutela dei beni culturali e paesaggistici.

Dentro al “Glossario”: la manutenzione ordinaria

Nel Glossario sono menzionati in particolare i lavori di manutenzione ordinaria, ovvero interventi di riparazione, sostituzione e rinnovamento. Tra le opere comprese adesso nel regime di “edilizia libera”, vi sono ad esempio pavimentazioni interne ed esterne, decorazione delle facciate, rivestimenti interni ed esterni, inferriate, parapetti e ringhiere.

Barriere architettoniche senza autorizzazioni

Tra le categorie di interventi edilizi che non necessitano di autorizzazioni, un capitolo a parte è dedicato all’eliminazione delle barriere architettoniche che, come si legge nel decreto, “non comportino la realizzazione di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio”.

Gli interventi individuati sono: installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento, messa a norma, purché non incida sulla struttura portante, di ascensori, montascale, rinnovamento di rampe, di impianti igienici e idro-sanitari e di dispositivi sensoriali.
In particolare, il montascale è una soluzione che, nel caso di anziani con invalidità e persone disabili, permette di muoversi in casa in autonomia, nonostante le difficoltà motorie.

Montrascale: tipologie e caratteristiche

Esistono diversi tipi di montascale: a poltroncina è la soluzione ideale nel caso in cui non si possano più affrontare le rampe di scale in sicurezza, ma si conserva comunque la capacità di alzarsi e sedersi in autonomia e di fissare la cintura di sicurezza. Il montascale a pedana, invece, è indicato per chi si muove su una carrozzina a trazione o elettrica e ha bisogno di spostarsi da un piano all’altro.

I montascale si possono installare all’interno dell’abitazione o all’esterno, anche in condomini. Dal punto di vista tecnico e funzionale un buon montascale deve avere alcune caratteristiche: velocità di progettazione e installazione, in regime di “edilizia libera”, ridotti consumi energetici, movimento fluido e silenzioso, meccanismo di funzionamento semplice, comandi ergonomici, meccanismi di sicurezza e di stop, ingombro contenuto, garanzia di manutenzione da parte di tecnici specializzati.
I montascale KONE Vivace e Fluido rispettano questi requisiti.

Eliminare le barriere architertoniche con gli ascensori

Tra gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche c’è anche l’installazione di ascensori interni. In questo caso, il “Glossario” specifica che gli interventi (anche di messa a norma) per essere considerati in regime di edilizia libera, non devono incidere sulla struttura portante. Per quanto riguarda, invece, l’ascensore esterno, ogni intervento di realizzazione di un impianto di questo tipo richiede la CILA (Comunicazione Inizio Attività Asseverata) in quanto può alterare la sagoma dell’edificio.

Quasi tutti gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche compresi nel regime di edilizia libera sono esenti da “autorizzazione paesaggistica”, fatta eccezione per le rampe esterne, nel caso in cui il dislivello superi 60 cm. In questo caso va richiesta l’autorizzazione paesaggistica “semplificata”, necessaria anche per la realizzazione di ascensori esterni quando questi risultano visibili dallo spazio pubblico.

Conclusioni

In concreto, il Glossario Unico serve a fare chiarezza nel “mare magnum” di piccoli interventi di miglioramento e manutenzione che nel Testo Unico sull’edilizia (Dpr 380/2001) sono indicati in maniera generica. Chiarezza e semplificazione ancora più necessarie, se è possibile, proprio per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche.
Se da una parte, il Glossario riunisce in un unico elenco, chiaro e semplificato, le informazioni utili ai cittadini, dall’altra illustra in modo preciso tutti i casi “limite” per i quali, da questo momento in poi, i Comuni non potranno più imporre vincoli. Ovvero, tutti i casi in cui è applicabile il regime di edilizia libera.

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Redazione Tecnica

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