Soppalco, CdS interviene nella disputa sul titolo abilitativo

Il Consiglio di Stato conferma che il titolo abilitativo dipende dalle caratteristiche del soppalco

Scarica PDF Stampa

Il Consiglio di Stato, per provare a fugare ogni dubbio, si è espresso in merito alla disputa sul titolo abilitativo necessario per la realizzazione di un soppalco. Attraverso la sentenza 4166/2018 ha confermato che dipende dalle caratteristiche con cui è realizzato, ad esempio dalle dimensioni del controsoffitto si può stabilire lo scopo a cui può essere destinato e se può concorrere a far aumentare la superficie utile dell’immobile di cui fa parte.

Soppalco, ecco il caso concreto

I giudici si sono espressi in merito al caso di un’impresa che aveva costruito un soppalco all’interno di un proprio appartamento. Essendo emersee difformità dai titoli edilizi abilitativi in seguito al sopralluogo effettuato dai tecnici comunali, l’impresa aveva deciso di inoltrare un’istanza di concessione in sanatoria per la costruzione del suddetto controsoffitto e una domanda di cambio di destinazione d’uso con opere.

L’istanza era stata rigettata dal Comune, perché a suo parere, la costruzione del soppalco avrebbe determinato un aumento della superficie utile e quindi l’intervento doveva essere qualificato come ristrutturazione edilizia.

Invece, per l’impresa, il suo utilizzo non poteva essere identificato come luogo di soggiorno in mancanza delle idonee caratteristiche e pertanto l’intervento stesso non poteva essere classificato come ristrutturazione.

Leggi anche Realizzazione di un soppalco: elementi strutturali e giusto posizionamento

Soppalco, quando non occorre permesso di costruire

Secondo Consiglio di Stato, la costruzione di un soppalco può essere ricondotta tra gli interventi edilizi minori, cioè tra quelli per cui non viene richiesto il permesso di costruire a condizione che l’intervento non sia tale da aumentare la superficie dell’immobile. Ovvero, esclusivamente nel caso in cui lo spazio utilizzato per il controsoffitto faccia parte sia ricompreso all’interno di un vano chiuso, non sfruttabile dalle persone in quanto senza finestre o luci e di altezza interna modesta.

Nella questione presa in esame, il soppalco pur essendo di piccole dimensioni, poteva essere fruibile, in quanto la sua altezza media permetteva comodamente ad una persona di accedervi in tutta sicurezza, era dotato di idonea illuminazione ed era accessibile mediante una scala fissa dotata di corrimano.

Infine, i giudici hanno stabilito che il controsoffitto era in grado di incrementare la superficie utile dell’immobile e perciò il proprietario avrebbe dovuto presentare la richiesta del permesso di costruire.

Sul soppalco, consigliamo:

Progettare e costruire soppalchi, pensiline, parapetti e pergolati

Il volume offre uno strumento prezioso per comprendere e affrontare correttamente la progettazione e la realizzazione di strutture particolari molto comuni: soppalchi, pensiline, parapetti e pergolati. Da parte della committenza il desiderio di migliorare la funzionalità e la bellezza della casa e degli spazi spesso si scontra con molteplici informazioni discordanti – relative al medesimo intervento – derivanti da ricerche superficiali su internet, il passaparola ecc., che inevitabilmente portano a realizzare opere non conformi ai regolamenti ed alle normative vigenti. Quest’opera è un contenitore di informazioni utili e pratiche con particolare riguardo alle scelte estetiche e funzionali nel pieno rispetto delle normative. Ogni capitolo è arricchito da una serie di disegni e concept delle diverse strutture oltre che da utili indicazioni per la piena valorizzazione delle opere. Inoltre, all’interno è presente una sezione dedicata alle ultime novità sulle detrazioni, bonus mobili e interventi antisismici.Agnese Urbinati Ingegnere, libera professionista dal 2011 con il suo approccio rigoroso ha contributo principalmente alla realizzazione di progetti di ristrutturazione di fabbricati esistenti di rilevante impatto paesaggistico e riorganizzazione di spazi esteticamente singolari e al contempo funzionali. Membro della Commissione Qualità Architettonica e Paesaggio del Comune di Santarcangelo di Romagna (RN) per il quinquennio 2017-2022.Davide Vandi Ingegnere, libero professionista dal 2008, appassionato di strutture non convenzionali in acciaio, vetro e legno si occupa principalmente di calcolo strutturale. Ha contribuito a progetti strutturali relativi a grandi opere di Architetti di fama mondiale come Renzo Piano e Massimiliano Fuksas.Entrambi gli autori hanno preso parte a progetti di rilievo come il Centro Italia EUR – Nuvola Fuksas (Roma) e lavori interni al Museo della Città di Ravenna (ex Zuccherificio) ecc.VOLUMI COLLEGATIProgettare con la luce e il colore, Giovanna Mottura, I ed. 2016Serre e verande, Barbara Del Corno – Giovanna Mottura, I ed. 2016

Agnese Urbinati – Davide Vandi | 2018 Maggioli Editore

24.00 €  19.20 €

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento