Decreto Bim: mi piace, non mi piace. I Comuni chiedono fondi per la formazione

Il decreto Bim è stato ben accolto in linea generale, ma i Comuni si trovano in difficoltà a reperire i fondi per la necessaria formazione

Lo scorso 3 luglio si è chiusa la fase di consultazione sul decreto Bim e ora ci sia avvia verso la fase finale. Il Ministero delle Infrastrutture deve quindi analizzare e gestire le osservazioni degli operatori, dalle quali se da una parte è emerso  che il provvedimento, in linea di massima, ha incontrato il favore dei professionisti, dall’altra ci sono ancora delle questioni da risolvere.

Queste questioni riguardano i fondi ai quali i Comuni dovranno attingere per l’attuazione del decreto Bim che necessita un piano di formazione del personale, l’acquisizione di strumenti hardware, un atto organizzativo sui processi di controllo e gestione. Insomma, nella sostanza i Comuni si domandano dove nell’immediato possano trovare questi soldi perché è pur vero che il Bim porta notevoli risparmi anche a medio termine ma gli adempimenti vanno rispettati ora e si, sa le casse comunali non sono in ottima salute. Buona cosa sarebbero risorse o incentivi ai Comuni meritevoli, per esempio.

Il manuale per imparare il BIM

In occasione della conferenza “Let’s build changes” svoltasi a Bruxelles e promossa dalla Commissione Europea, è stata presentata la guida dell’EU BIM Taskgroup. Il manuale “Handbook for the introduction of Building Information Modelling by the European Public Sector“, che si propone di fornire le indicazioni per un approccio comune all’introduzione del Bim, è scaricabile qui.

Leggi anche Bim e appalti pubblici: in Italia c’è ancora molto da fare

Redazione Tecnica

Tag

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento