Con il Correttivo al Nuovo Codice degli Appalti, l’utilizzo del decreto parametri per calcolare gli importi da porre a base delle gare di progettazione diventa obbligatorio. A questo proposito, Ingegneri e architetti hanno fatto decine di richieste al Governo, mai ascoltate.
Nella prima bozza del Correttivo al Nuovo Codice degli Appalti andata in Consiglio dei ministri viene finalmente sciolta la questione sui parametri obbligatori per i compensi dei professionisti che partecipano alle gare. Dopo l’abolizione delle tariffe prodotta nel 2012 dal governo Monti, la modifica del comma 8 dell’articolo 24 del Nuovo Codice finalmente ribadisce l’obbligatorietà della determinazione della base di gara attraverso i parametri del dm 143/2013, confermati poi con il dm 17 giugno 2016.
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Obbligo parametri a base gara
Gli importi base per le gare di progettazione non potranno più essere calcolati a discrezione delle stazioni appaltanti, ma isognerà prendere a riferimento le tabelle del Dm 17 giugno 2016, che riprendono quelle inserite nel decreto 143/2013.
Chi si occupa della copertura finanziaria?
Inoltre, il rischio della mancata copertura finanziaria dell’opera dovrà essere sopportato dalla Pa e non potrà più essere scaricato sui professionisti. Non sono ammesse forme di sponsorizzazione al posto del corrispettivo: le parcelle dovranno essere interamente pagate dalla Pa.
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Le amministrazioni non potranno più mettere in subordine la corresponsione dei compensi per lo svolgimento della progettazione e delle attività tecnico amministrative connesse all’ottenimento del finanziamento dell’opera progettata.
In particolare il Consiglio Nazionale degli Ingegneri saluta con gioia definitiva consacrazione dell’obbligatorietà dei parametri per la determinazione del base d’asta, anche se, sottolinea, occorre stabilire anche definiti standard delle prestazioni professionali e mettere subito in allerta sul rischio della reintroduzione dell’appalto integrato, tra le novità del Correttivo.
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