È ormai cosa nota che il 31 dicembre 2016 segni il termine ultimo per l’installazione dei dispositivi di contabilizzazione del calore negli edifici serviti da impianto termico centralizzato.
Per i proprietari di immobili e condomìni che non si adegueranno è prevista una multa che va dai 500 ai 2500 euro.
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Ciò che è meno noto, invece, è che, ad oggi, il mercato italiano non sia affatto saturo e che, se il trend attuale rimanesse costante, si potrebbe ipotizzare che per altri 2 o 3 anni sarà impossibile raggiungere l’adeguamento normativo di tutti gli immobili coinvolti.
La scadenza del prossimo 31 dicembre non è quindi assolutamente realistica. I dubbi e le polemiche, infatti, non mancano in questo periodo, tanto che, come abbiamo visto, il Ministero sta pensando di rinviare l’obbligo di installazione delle valvole termostatiche, ma di soli 4 mesi, di certo non sufficienti.
Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia, spiega le ragioni per cui non è possibile, e forse nemmeno auspicabile, muoversi più rapidamente.
Guzzetti rileva infatti che:
- In vista della scadenza normativa, c’è stata un’impennata di richieste per progettisti, installatori e componentistica, con una percentuale di domanda più che raddoppiata rispetto al passato. Questo ha causato una complicazione nell’offerta, in quanto più si avvicina la scadenza normativa e più risulta difficile reperire materiali e maestranze: non ci sono, quindi, sufficienti squadre qualificate in relazione alla domanda.
- Chi si è mosso a partire da ottobre, ha comunque dovuto fare i conti con l’accensione degli impianti. Infatti, la difficoltà ad operare con gli impianti di riscaldamento attivi è ulteriore e richiede maestranze attrezzate e preparate ad un tipo di lavoro che comporta tempi più lunghi e disagi per gli inquilini. Bene ha fatto chi, anticipando i tempi, si è messo in regola con la parte idraulica entro ottobre ed ora deve occuparsi esclusivamente della parte elettronica. Ad agosto, ad esempio, in molti stabili sono state installate le valvole termostatiche ed ora collocare esclusivamente il ripartitore non crea problematiche a livello impiantistico.
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- Dato il quadro odierno, il rischio è che – pur di evitare la sanzione pecuniaria – personale non adeguato si occupi di attività installativa e ci si ritrovi, quindi, con dei lavori non eseguiti a regola d’arte pur di rispettare le tempistiche.
Secondo Guzzetti, diventa essenziale, al momento, cercare un professionista di fiducia o aziende qualificate a cui potersi affidare e, con loro, concordare un sopralluogo per capire che materiali occorrano, verificando la fattibilità con il progettista.
Se si valutasse che l’intervento non sia realizzabile tecnicamente, sarà necessario che il tecnico incaricato rediga una relazione che consenta la deroga agli obblighi. In caso contrario si programmerà con il progettista e l’installatore il momento idoneo per procede in base al progetto e al sopralluogo.
Considerando che, grazie all’intervento di installazione, si consentirà un risparmio energetico annuale (anche fino al 30%), risulta essenziale affidarsi esclusivamente a chi possa eseguire un lavoro a regola d’arte.
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Così che, anche qualora non si riuscisse a rispettare le tempistiche e si fosse soggetti al pagamento della sanzione pecuniaria, si potrà usufruire di un costante ritorno economico dovuto al risparmio seguente ad una corretta installazione.
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