Continuano, nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia, le verifiche di agibilità sugli edifici privati. Finora (dati della Protezione Civile, aggiornati al 10 ottobre 2016) sono 21829 le schede di valutazione di agibilità compilate e acquisite.
Il risultato complessivo, per ora, è questo:
- 10883 gli edifici dichiarati agibili (oltre il 49%)
- 1206 gli edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno
- 6506 gli edifici dichiarati inagibili (circa il 30%)
- 3284 gli edifici temporaneamente o solo parzialmente inagibili.
Ricordiamo il significato degli esiti di agibilità, come riportato dalla Protezione Civile:
- Edificio agibile: La funzionalità dell’edificio non risulta alterata a causa di eventuali danni causati dal terremoto.
- Edificio temporaneamente inagibile (in tutto o in parte) ma agibile con provvedimenti di pronto intervento: L’edificio è in tutto o in parte temporaneamente inagibile, ma è sufficiente eseguire interventi di pronto intervento e di rapida realizzazione per ripristinare l’agibilità e poterlo utilizzare in tutte le sue parti, senza pericolo per i residenti.
- Edificio parzialmente inagibile: L’edificio presenta porzioni che sono agibili ed altre zone che sono inagibili. È il Comune che specifica con Ordinanza sindacale le parti inagibili.
- Edificio temporaneamente inagibile da rivedere con approfondimento: Si tratta di situazioni che presentano particolari peculiarità e che richiedono professionalità specialistiche. Si prevede quindi la ripetizione del sopralluogo da parte di una squadra adeguatamente formata. Fino a quel momento l’edificio è dichiarato temporaneamente inagibile.
- Edificio inagibile: Nel caso di esito E l’edificio non può essere utilizzato in alcuna delle sue parti. Un edificio può essere inagibile di tipo E per motivazioni legate alla struttura portante, agli elementi non strutturali e alle fondazioni.
- Edificio inagibile per rischio esterno: L’edificio è inagibile per grave rischio esterno, dovuto al contesto circostante, anche senza danni consistenti all’edificio. L’esito F è assegnato in aggiunta all’esito proprio dell’edificio che può variare da A ad E.
Verifiche di agibilità, i dati regionali
Scendendo nei particolari regionali, nella Regione Abruzzo sono 3604 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano 2352 edifici dichiarati agibili (oltre il 65%) e 112 che, pur non essendo visibilmente danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 553, invece, gli esiti di inagibilità (oltre il 15%) mentre 587 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Nella Regione Marche si contano 9764 schede di valutazione, che indicano 4230 edifici dichiarati agibili (oltre il 43%) e 511 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 3369, invece, gli esiti di inagibilità (oltre il 34%) mentre 1654 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Nella Regione Umbria sono 4583 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano 2927 edifici dichiarati agibili (oltre il 63%) e 224 inagibili per rischio esterno. Sono 811, invece, gli esiti di inagibilità (oltre 17%) mentre 621 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Per quanto riguarda la Regione Lazio sono 3878 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano 1324 edifici dichiarati agibili (oltre il 34%) e 359 inagibili per rischio esterno. Sono 1773 gli esiti di inagibilità (oltre il 45%) mentre 422 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Per quanto riguarda invece i sopralluoghi effettuati fino ad ora per verificare l’agibilità di edifici pubblici e scuole, il dato totale è ancora fermo a 773. Sarà poi definito un piano degli interventi per le strutture dichiarate non agibili.
Verifiche di agibilità: termine di presentazione delle domande
I cittadini possono presentare istanza al proprio Comune o al Centro Operativo Comunale entro il prossimo sabato, 15 ottobre 2016. Per i dettagli leggi: Terremoto Centro Italia, censimento danni e verifiche di agibilità sismica: le istruzioni
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