Definizione parametrica delle dimensioni della struttura e del pannello; possibilità di inserimento di pannelli speciali con forature personalizzabili per il posizionamento di altri impianti; calcolo semplificato delle potenze in raffreddamento e riscaldamento. Sono solo alcune delle possibilità offerte ai progettisti dai nuovi modelli parametrici realizzati con il metodo BIM (Building Information Modelling) da Proter Imex, azienda che da oltre quarant’anni realizza sistemi di riscaldamento e raffrescamento radiante a soffitto, pavimento e a parete, fornendo la propria expertise per progetti di rilievo nazionale e internazionali come l’Auditorium di Renzo Piano a Roma e L’Aquila e l’Università Tsinghua a Pechino.
La diffusione del BIM nel nostro Paese ha subito negli ultimi anni un’accelerazione, dopo un lungo periodo di completo disinteresse per una metodologia che è invece applicata con successo nel resto del mondo e che consente una completa interoperabilità tra gli attori della filiera con notevoli risparmio di costi e di tempi nella realizzazione delle opere. In Italia c’è ancora un po’ di strada da fare, ma gli esperti, come Mario Caputi, managing director di in2it (Corporate Real Estate Management & ICT) e condirettore del master 2016 in BIM Manager del Politecnico di Milano “è verosimile pensare di entrare nell’era dell’edilizia digitale entro i prossimi 5 anni”.
Le aziende più lungimiranti si stanno attrezzando fin da ora, proprio come Proter Imex, che ha definito i modelli digitali parametrici dei propri sistemi radianti a soffitto (della serie Vega Office, Vega Executive, Kappa Hospital e Kappa Office) per l’inserimento degli stessi all’interno di progetti digitali BIM.
I modelli sono stati sviluppati per mezzo del software Revit® – Autodesk e sono principalmente caratterizzati da:
– Possibilità di definizione parametrica delle dimensioni della struttura e del pannello, nei limiti imposti dal produttore (sono personalizzabili le caratteristiche di lunghezza, larghezza in rapporto alle esigenze del cliente);
– Possibilità di definire la “trama di finitura” (es. microforatura totale, a righe o a quadrati);
– Possibilità di inserimento di pannelli speciali con forature personalizzabili per il posizionamento di altri impianti (le forature possono avere diverse dimensioni e forma tonda / rettangolare);
– Rappresentazione ”automatica” dello scambiatore (serpentina), a seguito della definizione dei parametri di numero e lunghezza delle spire;
– Calcolo semplificato delle potenze in raffreddamento e riscaldamento del singolo modulo radiante;
– Descrizione delle caratteristiche dei singoli elementi del sistema radiante;
– Gestione dei livelli di dettaglio per le visualizzazioni nel software BIM;
– Possibilità di gestione di B.O.Q. (Bill of Quantities) degli elementi utilizzati nel progetto.
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