Circola in questi giorni la prima bozza del Quinto Conto Energia da parte dei ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente.
Secondo le prime indiscrezioni, il Quarto Conto Energia dovrebbe andare in pensione dal 30 giugno 2012 e non più nel 2016 , riducendo drasticamente l’ammontare degli incentivi destinati al fotovoltaico.
Il nuovo Conto Energia partirà dal 1° luglio, mettendo a disposizione solo 500 milioni l’anno fino al 31 dicembre 2014 e si applicherà agli impianti fotovoltaici, agli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e agli impianti fv a concentrazione, come definiti dal decreto ministeriale del 5 maggio 2011.
Il costo annuo indicativo degli incentivi per ciascuno dei semestri non supererà gli 80 mln di euro per gli impianti fotovoltaici, i 10 mln per quelli integrati con caratteristiche innovative e i 10 mln per gli impianti a concentrazione.
E proprio sulle indiscrezioni che circolano in questi giorni sul Quinto Conto Energia , il Comitato IFI ha dichiarato, attraverso il Presidente Alessandro Cremonesi che “non si può più aspettare”.
“Le nostre imprese hanno bisogno di certezza: per programmare i propri investimenti, per tarare i cicli produttivi, per attivare l’accesso al credito. Si prendano posizioni chiare e definitive e soprattutto si favorisca la salvaguardia e lo sviluppo della filiera industriale nazionale. Abbiamo fatto scuola con la Francia, che sta adottando un sistema di incentivazione a tutela del proprio mercato, ripreso dal modello italiano. Anche la Germania sta pensando di predisporre un modello all’italiana. Siamo bravi ad insegnare ma non ad applicare leggi dagli stessi contenuti nel nostro Paese”.
“Il settore del fotovoltaico – prosegue Cremonesi – è ormai visto dall’opinione pubblica solo in accostamento al caro bolletta. Nei giorni scorsi sono stati divulgati dati pubblicati da autorevoli Istituti di Ricerca, quali Ref-e e CRESME, che evidenziano in modo inequivocabile come l’energia prodotta da fonte fotovoltaica e rinnovabile in genere, rappresenti, a conti fatti, un significativo risparmio al costo complessivo dell’energia elettrica, oltre a produrre investimenti, crescita e posti di lavoro per tutto il sistema Paese. Teniamo a ricordare che il mercato fotovoltaico italiano, infatti, impiega un totale di 120.000 persone”.
Visto quanto sopra e data la situazione di grave instabilità che si è venuta a generare nel settore, il Comitato IFI richiede al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente l’istituzione di un tavolo tecnico che preveda, nella rivisitazione del sistema incentivante per il fotovoltaico, strumenti a favore della crescita e dello sviluppo dell’industria italiana ed europea e che tendano a rafforzare garanzie e controlli per maggiore tutela di coloro che decidano di realizzare impianti fotovoltaici e per la salvaguardia dell’ambiente (certificazioni e regole di riciclo)”.
Già nei giorni scorsi le associazioni dei produttori aveva chiesto un confronto con il Governo, vedi “Associazioni delle Rinnovabili a Passera: “Valorizzare tutte le risorse”
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