IMU e TASI continueranno a vivere per tutto il 2016: scongiurata (o almeno rinviata) per ora la fusione tra i due temuti tributi. I progetti di fusione esaminati in questi giorni dal Governo rischierebbero di aprire la strada a qualche aumento sulle seconde case (o, perlomeno, a qualche difficoltà di comunicazione). Anche per l’anno prossimo saranno pertanto presenti doppi moduli sulla medesima imposta.
Ma ciò che più interessa oggi il contribuente medio è la questione relativa al tributo sulla prima abitazione. L’idea del governo è quella di ridurre il carico fiscale sulle famiglie e rilanciare l’intero settore dell’edilizia con una misura allo stesso tempo efficace e simbolica.
Il varo della Legge di Stabilità 2016 (ufficializzato ieri pomeriggio dopo il Consiglio dei ministri) porta con sé la novità che consente ai contribuenti di tirare un sospiro di sollievo (pesando tuttavia sulle casse dello Stato per 3,7 miliardi di euro, una cifra cospicua). Oltre alla tassa sulla prima casa, vengono eliminate anche IRAP agricola e IMU sugli imbullonati.
Il premier Matteo Renzi, con la consueta energia comunicativa, ha letto in conferenza stampa ieri pomeriggio 25 tweet di buone notizie, battezzando così “la prima Legge di Stabilità spiegata via Twitter nella storia”.Il primo tweet è stat il seguente: “Via le tasse sulla prima casa”. Un nuovo modo di segnare l’ufficialità di una misura (che dovrà essere ovviamente approvata dal parlamento entro dicembre).
Lo stop al tributo riguarderà anche le cosiddette prime case “di lusso”: secondo i calcoli del Servizio Politiche Territoriali della UIL, si tratta di un’operazione che porterà ai proprietari di immobili accatastati come A/1 (signorili), A/8 (ville), A/9 (castelli e palazzi storici) un risparmio medio di 2788 euro. Un dato che colpisce se paragonato con i 180 euro medi di risparmio proposto ai proprietari di abitazioni poste in categorie catastali ordinarie.
Leggi anche l’articolo Via TASI e IMU nel 2016, parola di premier Renzi: cosa c’è di vero?
“Il taglio dell’IMU e della TASI per la prima abitazione darà certamente una spinta ai consumi delle famiglie, ma non rappresenta la svolta sul fisco attesa dalla filiera immobiliare e da quella delle costruzioni”, affermano in coro le principali associazioni in rappresentanza del settore immobiliare e di quello delle costruzioni riunite in un convegno promosso da Fiaip a Casa su Misura, la più grande fiera dedicata all’arredamento e all’edilizia del Nord Est, svoltasi a Padova la scorsa settimana.
“Gli ultimi dati – sottolinea Paolo Righi, presidente nazionale di Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari professionali – segnalano un aumento della domanda solo per la prima casa. Finché gli oneri fiscali saranno così alti, non ci sarà spazio per una ripresa del settore, né tantomeno di quelle politiche di riqualificazione urbana attese da molti”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento