Il programma 6000 Campanili per il finanziamento di interventi di riqualificazione degli edifici e per la prevenzione del dissesto idrogeologico nei piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti è destinato a diventare strutturale, ossia permanente.
È questa la principale novità del nuovo ddl Piccoli Comuni, il cui testo è ora all’esame delle Commissioni ambiente e bilancio della Camera con termine previsto entro metà luglio. Dalle prime notizie trapelate, pare che la copertura finanziaria sia assicurata, attraverso il FSC, Fondo europeo per la coesione e lo sviluppo (ex FAS).
La misura di stabilizzazione del Programma 6000 Campanili è contenuta nel disegno di legge per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, meglio conosciuto come ddl Piccoli Comuni.
Ricordiamo che lo scorso aprile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto delle infrastrutture e trasporti che elencava gli interventi ammessi al finanziamento del programma (leggi l’articolo per ulteriori informazioni).
“Fra le misure previste – dice Ermete Realacci, primo firmatario del ddl sui Piccoli Comuni – la promozione della cablatura e della banda larga, l’incentivazione della residenza, garantire la presenza e la qualità di servizi indispensabili come sanità, trasporti, istruzione, servizi postali, risparmio, il recupero dei centri storici e la tutela del patrimonio ambientale”.
Tra le altre novità contenute del disegno di legge anche l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dei piccoli Comuni a valere per il 2016 e per il 2017. Saranno messi a disposizione 100 milioni di euro (50 milioni per ciascun anno) destinati al finanziamento dell’edilizia scolastica e alla messa in sicurezza delle opere viarie. Infine altri 50 milioni per il biennio 2016-2017 saranno allocati per sostenere interventi di recupero e riqualificazione dei centri storici dei piccoli Comuni.
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