Dopo l’ok della Giunta nel novembre 2011, ora il Consiglio regionale lombardo ha dato il via libera alla legge per la valorizzazione del patrimonio edilizio.
Contenimento del consumo di suolo, recupero delle aree degradate, impulso all’edilizia, razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, valorizzazione dell’edilizia sociale, ottimizzazione dei consumi energetici sono i obiettivi della legge, approvata con 42 sì, 23 no e 3 astenuti. Il testo stabilisce una serie di norme straordinarie per rilanciare interventi previsti dalla legge 12 del 2005 e dalla legge 13 del 2009.
La legge declina le previsioni del Decreto Sviluppo ed è strutturata sul riconoscimento e la valorizzazione del ruolo dei Comuni in tema di pianificazione urbanistica.
Si prevedono “bonus volumetrici” che si applicano per interventi di recupero edilizio finalizzati al miglioramento energetico degli edifici.
Per reperire nuovi alloggi sociali si consentiranno interventi di ampliamento e sostituzione di edifici esistenti e di variazione delle destinazioni d’uso.
Le nuove volumetrie potranno essere spostate anche su altre aree già edificabili, mantenendo le stesse finalità. Per questo tipo di interventi gli oneri di urbanizzazione saranno dimezzati. Per le grandi città è prevista la riconversione anche per gli edifici del terziario esistenti dal 2005 e non utilizzati, che potranno essere trasformati in edifici residenziali.
Anche le aree dismesse, sia pubbliche che private, potranno venir trasformate con una serie di facilitazioni e forme di incentivo.
La proposta di legge prevede anche la possibilità di modesti ampliamenti (con permesso di costruire presentato entro 31 dicembre 2013) per i fabbricati a destinazione produttiva e ricettiva, entro alcuni limiti stabiliti dai Comuni, anche con superamento dell’indice fondiario previsto dagli strumenti urbanistici.
Gli edifici alberghieri potranno essere ampliati entro un limite massimo di 200 mq. Altre norme approvate riguardano i “premi volumetrici” per incentivare la rimozione delle coperture in amianto e l’autorizzazione in deroga, in determinate situazioni, a parcheggi interrati.
Per quanto riguarda i sottotetti sono state confermate le norme in vigore della legge regionale 12/2005 (possibilità di intervento dopo cinque anni) con l’aggiunta che le ristrutturazioni possono essere previste purchè non oltre metri 1,50 dal limite di altezza massima degli edifici posto dallo strumento urbanistico.
Di particolare interesse per i Comuni, l’adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale è stato prorogato al 31 dicembre 2013, mentre i piani attuativi devono essere approvati e adottati dai Consigli comunali per i Comuni fino a 15 mila abitanti e dalle Giunte per i Comuni con più di 15 mila abitanti. “Questo a differenza di quanto accade con il piano casa nazionale – ha osservato l’assessore Belotti – che prevede che neppure i piani attuativi passino in consiglio comunale; noi, invece, abbiamo lasciato questo passaggio a giudizio delle assemblee locali, che sotto i 15 mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni lombardi”.
“Questo provvedimento – ha detto l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti – punta ad aiutare le migliaia di imprese del settore edilizio, che resta tra quelli trainanti dell’economia lombarda”. Ma perché questo obiettivo non resti sulla carta, ha aggiunto Belotti, “occorre che dal sistema creditizio arrivi una spinta, un sostegno economico che serva da volano per chi, come le imprese, deve costruire, e per chi, come le famiglie, ha bisogno di una casa”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, che ha sottolineato “la forte attenzione che la legge ha verso l’housing sociale, una tipologia di offerta abitativa che riesce a soddisfare una domanda nel rispetto dei bisogni delle fasce più deboli”.
Fonte: Regione Lombardia
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