POS obbligatorio professionisti, bastone e carota per renderlo effettivo?

POS obbligatorio per professionisti ed artigiani, arrivano le temute sanzioni? Già da qualche mese erano state immesse in orbita voci relative ad un’effettiva valorizzazione (ed esecutività concreta) del provvedimento tramite sanzioni e contestuali incentivi.

Il decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, in vigore dallo scorso 30 giugno (leggi qui il nostro commento nell’articolo intitolato POS obbligatorio, ovvero: i professionisti tecnici ai tempi della crisi) è il provvedimento che contiene l’obbligo di installazione del POS, il dispositivo elettronico (“point of sale”) che consente ai professionisti di ricevere pagamenti anche mediante bancomat. Tutto questo però senza il fondamentale “enforcement” della sanzione in caso di mancato adeguamento alla normativa.

Polemiche e visioni
Tra polemiche e visioni discordanti della questione, il decreto non ha condotto a quella diffusione capillare della tipologia di pagamento tanto auspicata dal legislatore, inserita dentro la strategia più ampia volta a rendere tracciabili tutti i pagamenti. Chi già aveva il POS ha continuato ad usarlo, e qualcuno tra quelli che ne erano sprovvisti lo ha installato, ma si tratta di casi isolati. L’obbligo di accettare pagamenti in moneta elettronica si concretizza oltre i 30 euro, ma tanti consumatori non sanno che il pagamento mediante bancomat sopra tale cifra è un loro diritto e quindi non lo fanno valere.

Qualche settimana fa si era parlato anche dello strumento del credito d’imposta per i costi legati all’acquisizione e alla manutenzione del POS: scopri qualcosa in più in proposito nell’articolo Pos obbligatorio, il credito d’imposta sulle spese non è un miraggio.

Il disegno di legge presentato lo scorso 22 gennaio dai senatori Aiello, Gentile, Bilardi e Di Giacomo (atto parlamentare 1747) si concretizza attorno ad una proposta semplice quanto (presumibilmente) efficace: ovverosia premiare con uno sconto fiscale i professionisti e gli artigiani “meritevoli” e sanzionare chi non si adegua alla norma introdotta dal decreto legge 179/2012.

Bastone e carota
La bozza presentata all’art. 1 stabilisce (alla stregua di incentivo) che chi utilizza il POS ha diritto a detrarre dall’imponibile reddituale il costo percentuale di ciascuna transazione eseguita tramite questo strumento di pagamento. Sul piano doloroso delle sanzioni viene invece introdotto un “decalage” sanzionatorio: una prima ammenda di 500 euro per chi è sprovvisto di POS (a rilevare l’irregolarità può essere la Guardia di Finanza durante controlli di routine o a seguito di segnalazioni da parte dei clienti). Una volta pagata la sanzione ci sono 30 giorni di tempo per adeguarsi e 60 giorni per comunicare alla Guardia di Finanza l’avvenuta installazione. In caso di mancato adeguamento si concretizza una seconda ammenda, questa volta pesantissima (1000 euro). In caso di ulteriore inadempimento scatta infine la sospensione dell’attività professionale o commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia.

Consulta il vademecum di Ediltecnico dedicato ai professionisti tecnici per affrontare l’introduzione dell’obbligo di utilizzo di POS.

Che il meccanismo capace di unire premi e sanzioni possa davvero rendere davvero capillare la distribuzione della possibilità di pagamento elettronico anche in Italia? L’interrogativo è d’obbligo. E i professionisti cosa pensano di tale (potenziale) novità normativa? Nei prossimi giorni alcune risposte, su Ediltecnico.

Redazione Tecnica

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