Era ora! Un’esclamazione che affiora spontanea in relazione all’entrata in fase operativa della semplificazione dei modelli obbligatori previsti in materia di sicurezza sul lavoro nel settore dell’edilizia.
I modelli semplificati consentono alle imprese di redigere in maniera standardizzata i documenti che sovrintendono alla sicurezza nell’ambiente di lavoro (in questo caso soprattutto il cantiere).
I modelli
L’inaugurazione normativa dei modelli semplificati è stata effettuata attraverso il decreto interministeriale del 9 settembre scorso (sinergia tra Ministri del Lavoro, delle Infrastrutture e della Sanità) in attuazione dell’articolo 104-bis del Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, introdotto dall’articolo 32 del Decreto legge 69/13 (Decreto del Fare).
Ecco, nello specifico le tipologie di modelli contenuti nei 4 allegati al decreto:
– il modello semplificato del piano operativo di sicurezza (Pos) di cui agli articoli 89, comma 1, lettera h) e 96, comma 1, lettera g) del Testo Unico;
– il piano di sicurezza e coordinamento (Psc), di cui agli articoli 91 e 100 del Testo Unico;
– il piano di sicurezza sostitutivo (Pss), di cui all’articolo 131, comma 2, lettera b), del D.lgs. 163/06 (Codice dei contratti pubblici).
Utili direttive standardizzate
L’utilizzo di questi modelli non è obbligatorio: tuttavia questi ultimi forniscono ai committenti e ai datori di lavoro delle imprese esecutrici di opere pubbliche e private una valida direttiva standardizzata per redigere i documenti in maniera corretta. Rimane ovviamente spalancata per gli interessati la possibilità di seguire un proprio autonomo e discrezionale criterio per sviluppare i documenti per la sicurezza. La via maestra del modello standardizzato costituisce uno strumento che può essere decisivo per non cadere in errori o dimenticanze e non incorrere quindi nelle sanzioni previste dalle legge per l’incompleta redazione del documento inerente al piano di sicurezza sul cantiere.
L’alternativa, per gli interessati, è di seguire un proprio criterio idoneo ad affrontare il rischio, nel qual caso il modello potrebbe essere considerato incompleto o non rispondente alle previsioni della legge da parte dell’organo di vigilanza, con l’applicazione dei conseguenti provvedimenti sanzionatori.
Piano di sicurezza e coordinamento: focus
Particolare attenzione va riservata al modello relativo al Psc (Piano di sicurezza e coordinamento), redatto dal coordinatore per la progettazione: questo prevede, tra l’altro, l’elaborazione dell’organigramma per l’appalto dell’opera che, partendo dal committente, individua i vari soggetti i quali sono chiamati alla sua realizzazione, dall’impresa affidataria, a quella esecutrice, fino ai lavoratori autonomi. Il modello del Psc incide sulla valutazione dei rischi non solo del cantiere in fase di istituzione, ma anche dell’area esterna alla quale è interessato il cantiere stesso, nonché dei rischi da interferenza tra le lavorazioni.
Per maggiori info in materia di sicurezza consulta la Pagina tematica di Ediltecnico.
Sicurezza sul lavoro in Italia
Un innovazione di rilievo che, fornendo una guida standard alle imprese nella predisposizione dei piani di sicurezza, potrebbe ulteriormente contribuire a migliorare le performance in materia di prevenzione nell’ambiente di lavoro: a tal proposito, proprio in questi giorni, i dati sulla sicurezza sul lavoro forniti dai principali enti di vigilanza e controllo a livello nazionale hanno segnalato interessanti andamenti sia nel numero degli infortuni che nelle sospensioni di attività per violazione delle norme di sicurezza. I numeri riportati nelle ultime statistiche dell’INAIL sul rispetto in azienda delle norme di sicurezza sul lavoro sembrerebbero tracciare uno scenario in cui si intravedono alcuni significativi segnali di miglioramento. La serie storica del numero degli infortuni sul lavoro continua infatti nel suo trend decrescente: nel corso del 2013, infatti, l’INAIL ha registrato 694.648 denunce, circa 50mila in meno rispetto all’anno precedente, equivalenti a una riduzione percentuale di quasi il 7%.
Il parere degli addetti ai lavori
Nel frattempo in merito alla novità dei modelli si affollano opinioni in parzialmente discordanti da parte degli addetti ai lavori: per alcuni l’innovazione relativa ai modelli si configura come un passaggio importante nella materia della sicurezza nei cantieri. Altri invece valutano questa possibilità come qualcosa non necessariamente destinato a portare stravolgimenti positivi nella prassi operativa: molti professionisti del settore potrebbero infatti benissimo aver già sviluppato dei propri modelli semplificati. Che i modelli introdotti da decreto non siano altro che scatole vuote? Il dubbio è legittimo. Solo la pratica quotidiana potrà dissipare l’incertezza.
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